Si sfa un'altra sera

Sono ore pigre, vaganti e ovattate
alla ricerca del tempo che si è assopito.
Sonno e veglia è la notte
nel ricordo di ciò che è stato…
memorie di un futuro non avuto assieme,
groviglio di sentimenti inesplorati,
scatoloni di vita lasciati a metà.
All’ombra di memorie accartocciate,
seguo i rapimenti del cuore.
Immagini controvento di desideri intorpiditi.
Chiudo me stessa in un labirinto di note
per fermare l’attimo…
consumare il tutto entro sera.
La luce fredda del mattino illumina
evoluzioni e geniali volteggi
per mettere insieme i pezzi di una partita 
che cominciò per caso e per caso è finita.
Ammucchio, muovo e separo pezzi,
li intreccio mille e mille volte
mentre si sfa un’altra sera.
Il buio della notte torna…
ambigui incroci lungo il muro.
Cerco chiuder labirinti d’ansia,
lacrimosi pensieri in bianco e nero.
In una melodia a grani di rosario
che commuove, mi trovo
abbracciata ad una preghiera.
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19-10-2016 Redazione Oceano L’abbraccio langue in preghiera e stringe rotoli di memoria, districati tra strade interrotte come destini narrati dal caso e dallo stesso piegati in muri incompleti.
Sfugge il giorno, consumando l’attimo e dell’attimo emozioni sospese e per questo struggenti come miliardi di perché. Intensa!