Quella lunga scala

Il ritmo dei mesi non è stato
un cadenzato lasciarsi portare,
bensì un susseguirsi di giorni brevi
e notti sempre più lunghe.
Dove è andata a finire la serenità
conquistata dopo anni e anni?
dove è andata perché l’ho cercata ovunque…
nelle tasche, nei cassetti,
fra le pieghe e le cuciture del tempo.
In una straordinaria tensione
spiegare le numerose asperità
del cammino segreto verso la solitudine,
è folle andirivieni di ansie e paure,
accumulo di affanni, ombre grigie
e assedianti barriere…
affollarsi di interrogativi.
Nelle oscillanti precarie impalcature
tra esistere e utopie
come trovare il senso della vita?
C’è una lunga scala…
La scala innocentemente spenzola lungo
la fiancata della goletta…discendo…
esploro il relitto…
riesco a vedere i danni subiti
e i pochi tesori che trionfano…
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
24-10-2016 Pomina Genoveffa Siamo tutti passeggeri di seconda classe su questa enorme nave che è la vita…prigionieri di un ruolo che ci è stato assegnato. Come sempre con la mia fantasia ingigantisco le cose perché ancora adesso ci sono luoghi della mia mente dove devo per forza viaggiare sola.
…e ti rivissi vita come un sentimento lieve e amato e in ogni fatto lieto o triste…ti rivissi come un superbo dono…



S'alza improvviso un fiore
dalla terra nera come il nulla.
C'è ancora la forza di combattere?
C'è ancora il coraggio di vivere?
C'è ancora la Luna
serena compagna della notte.
C'è ancora il Sole
ardente messaggero del giorno.
Non sono più ma nulla è cambiato.
Si continua a vagare
alla ricerca di un sorriso.
Si continua a perdersi
nel mare dell'oblìo ... (Anonimo)
23-10-2016 Redazione Oceano Brividi intensi scuotono la lirica come percorso comune che tace il destino: la vita raccoglie un mare di negazioni e ciò che resta è l’utopia della serenità. Movimenti fisici conducono inconsapevolmente nel sali scendi tra pretese, sogni e spoglie di desii: sarà che l’inevitabile è fatto e i miraggi esalano comunque sospiri piegati al tempo.