Mini ricordi

Quando il sentiero si fa impervio e svaniscono alcune certezze, mi accade di rifugiarmi nei ricordi.
Li prelevo dall'archivio della memoria nel quale li ho riposti e comincio a rovistare con cura fra essi. 
Tutti noi abbiamo un luogo segreto: un piccolo forziere ove conserviamo i nostri ricordi. Spesso sono 
talmente piccoli, che si fatica a vederli: ma questo non li rende affatto meno importanti. 
Io amo i miei mini ricordi. Quando mi capita di sentirmi attratta da uno di essi e mi ritrovo a 
fantasticare: mi vengono in mente luoghi che vagavano smarriti nella mia mente. Rivedo volti che 
parevano dimenticati e rivivo storie che sembravano sepolte. D'un tratto mi rivedo prima donna: 
circondata da un'immensità di lustrini e stole di piume. Indosso paillette colorate e intanto che mi 
trucco, mentalmente ripasso quella piccola parte che mi hanno assegnato: "cosa sai tu di me e come 
osi guardarmi con tanto disprezzo. Non ricordi i nostri baci e nemmeno i progetti che avevamo fatto 
insieme? Se non rammenti, come osi giudicarmi?" Ci tenevo così tanto a fare bella figura! 

La fantasia mi conduce su  un grosso palcoscenico, dove felice ed emozionata sorrido e ringrazio ad 
una plaudente platea. Spesso i miei sogni non si realizzano, ma non per questo smetto di sognare. 
Sognare non costa nulla e poi fa tanto bene all'anima e al cuore. D'un tratto, fra cianfrusaglie di 
svariato genere, collanine spezzate e bracciali rotti, ritrovo il mio portafortuna. 
Non è un quadrifoglio, ma un piccola pietra rossa. Ricordo che la portavo sempre con me. Mi piaceva 
il suo colore e mi divertiva vederla luccicare sotto la luce. Rammento che la rigiravo fra le dita, 
per scoprirne il lato migliore. A volte era di un rosso scuro, talvolta diveniva rosso fragola. 
Mi piace il rosso. È così vitale, estroverso. 
Dopo aver tanto rovistato fra i miei ricordi, decido di chiudere il baule, ma scopro di aver messo 
in tasca una mia poesia che avevo deciso di incorniciare. Quanto ci avevo impiegato a comporla! 
Rammento che la mostravo orgogliosamente ai miei compagni. L'avevo scritta per il mio primo amore 
e recitava così: "tu, che dici di volermi bene, dimmelo coi fatti. Non stare lì a fissarmi negli 
occhi come un pesce lesso. Ricordi che avevi promesso di amarmi? Allora amami, amami adesso." 
Chissà perché mi è ritornato il buonumore. Mi guardo allo specchio e mi tornano in mente le strofe 
della mia poesia. Mi ripeto: "amami." Perché no? In fondo, potrei cominciare ad amare me stessa. 
È da tanto che non mi dedico attenzioni. Chi più di me, conosce meglio me stessa. 

Ho deciso di amarmi perché non posso perdermi. Non intendo smarrirmi in uno sconfinato e sconosciuto 
mare. Così decido di aggrapparmi ad una zattera per raggiungere quell'isola felice, dove nessun 
pirata può impossessarsi dei tesori che ho nascosto nel mio forziere. In fondo, sapersi accettare 
è scelta saggia. Decido di amare tutto di me: soprattutto il mio piccolo mare, dove giacciono sopiti: 
le mie domande, i miei limiti, le mie paure, i miei errori e tutti i miei piccoli ricordi.
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