Intimi sguardi

Il muto non parla: 
non ha voce. 
Il sordo non ascolta: 
non ha udito. 
Lo stupido annuisce sempre: 
non capisce. 
Il cieco: 
sorride al sole, 
s'innamora sotto la luna, 
ascolta il fruscio degli alberi, 
i suoni della notte, 
le prime luci dell'alba, 
le mamme che cantano alle culle, 
i passi stanchi, 
le voci roche delle emozioni,
lo strazio dei pianti e sa sempre:
come sorriderti, 
come abbracciarti, 
come guardarti.
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12-03-2017 Redazione Oceano Nella sua poesia è interessante come pian piano emergono l’importanza e il senso del vivere. Come può un cieco vivere appieno? Forse perché non può soffermarsi a “osservare” luccichio di un bellissimo collier, ma piuttosto ambisce a sentire l’attimo in tutte le sue sfaccettature. Nella sua accezione vitale, la figura materna è un punto di riferimento, una guida a cui affidarsi; così anche nei momenti più oscuri e incomprensibili lei è lì che ti sorride.