Solitudine |
Anche se ti confino sulla più alta cuspide o nel più remoto speco Tu, che ti nutri di eterni ritorni non mi abbandoni. E mentre bramo il bisbiglio di parole consolanti vestita di silenzio nell’ultimo rosseggiar del giorno vieni. Vischiosa ombra di miele che avviluppa il cuore, e pur che non sei una prigione né una condanna, come un infido amante sai ingannar la mente. |