La neve al sacrario

Vorrei esser
come d’inverno
sui quei monti
la neve,
che adesso,
quiete,
riposa lieve
e si da pace.

Copre vallate,
fino a ieri,
sterminate
e s’arrampica
ammantata,
fin sulla cima,
dove svetta,
la bandiera.

Dell’orgoglio,
nostro, per tanta
gente disillusa,
combattente
e combattuto,
su queste alture
Maestoso Sacrario
ora divenuto.

Fin dove si sale,
di cipressi adornato,
gradone per gradone,
sulla sommità del colle,
un frammento di colonna,
celebra i caduti della guerra,
senza distinzione,
di tempi e di fortune.

Indelebile rimane,
della grande ostilità,
ché si mantenga
la memoria,
affinché non si ripeta,
lo scempio della storia
di perdenti trionfatori,
a commemorar la vittoria.
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