La neve al sacrario
Vorrei esser come d’inverno sui quei monti la neve, che adesso, quiete, riposa lieve e si da pace. Copre vallate, fino a ieri, sterminate e s’arrampica ammantata, fin sulla cima, dove svetta, la bandiera. Dell’orgoglio, nostro, per tanta gente disillusa, combattente e combattuto, su queste alture Maestoso Sacrario ora divenuto. Fin dove si sale, di cipressi adornato, gradone per gradone, sulla sommità del colle, un frammento di colonna, celebra i caduti della guerra, senza distinzione, di tempi e di fortune. Indelebile rimane, della grande ostilità, ché si mantenga la memoria, affinché non si ripeta, lo scempio della storia di perdenti trionfatori, a commemorar la vittoria.
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