Essere bizzarro

Calpestando l’erba
dove dolcemente posa il canto
adoro rapita quello sguardo 
piccolo germoglio differente
e nel cielo poso la sua culla.
Cogliendo l’aria, 
lieve tepore sulla pelle
pettino festosa i pensieri
che ondeggianti innalzano sussurri
e dono il bagliore sospirato.
Ma a volte cado
se nei voli la realtà rifrange
ai silenzi striduli d’assenza
all’angolo serbato nel cammino
all’essere tazzina di caffè
che rovente brucia nelle soste.
E mi domando 
se l’essere anomalo che è in me,
dal tono discordante di bambina
che fluttua colorando sogni
quelli che innalzano il sorriso,
non è uno scherzo fragile e bizzarro!
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Pubblicata il 10-05-2015

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