Big-Bang

Si vestì presto quel pomeriggio, 
non aveva voglia di stare in casa, 
quei lavori ancora da ultimare la rendevano inquieta. 
Impiegò  30 minuti per raggiungere il centro del paese, 
dunque aveva percorso circa 3 km in quasi 30 minuti, 
andatura veloce la sua, 
in effetti voleva proprio allontanarsi da casa. 
Finalmente arrivò sul corso principale della sua cittadina, 
un rettilineo che si srotolava tra i palazzotti  antichi, 
testimonianze delle passate dominazioni, 
un po’ come era successo a lei, 
famiglia e amori che  avevano scandito la vita sua. 
Un delirio di sentimenti che l’avevano resa come oggi lei si vedeva, 
un terribile misto tra un’amazzone e una reduce di guerra. 
Una rabbia repressa pronta ad esplodere e 
una calma glaciale come di occhio di uragano. 
Questo oggi lei sentiva nell’animo. 
Finalmente giunse al suo bar, vi entrò, 
sedette al suo solito tavolino, 
ordinò un caffè e 
si lasciò andare all’abbraccio di quella poltroncina e 
socchiuse gli occhi... 
dinanzi ad essa sfilarono i suoi ricordi, 
amori tristi e poco passionali le sferzarono l’anima a più riprese; 
si accorse che tra i suoi uomini mai c’era stato quello che lei cercava. 
Certo non voleva amori sfrenati, 
né passioni ardenti, 
lei cercava solo un’anima nobile, 
cercava un abbraccio completo, 
cercava quel calore che la sapesse scaldare. 
Per un attimo solo di quel abbraccio era disposta a tutto, 
era pronta a ipotecare la sua anima e il suo cuore. 
Nulla, nulla era accaduto, 
solo uomini monchi aveva trovato sul suo cammino, 
uomini che giocavano con il suo cuore. 
Lei sapeva che era giunto il tempo del cambiamento. 
E disse ,quel giorno, 
addio a quella parte di se stessa che 
l’ancorava a un vivere borghese e bigotto. 
Ancora qualche tempo doveva attendere e poi 
ci sarebbe stato il BIG-BANG della vita sua. 
Di questo lei ne era sicura, 
lo aveva intravisto il suo futuro tra le onde delle sue lacrime.
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