Imbroglio
Marisa: -Terry mi daresti una mano con mio padre? Sai, è in depressione e questo mi preoccupa un po’, alla sua età non è facile riprendersi. Lo vorrei iscrivere a quel centro per anziani dove lavori tu, potresti fare amicizia con lui e controllarlo. Terry: - Certo Marisa, scegli i giorni dispari che sono quelli dei miei turni, dimmi di preciso, cosa ha. Marisa: -Questo è il guaio, non ha nulla, ha solo bisogno, forse, di un’amica sincera e poi, tu sai che ho vinto quella borsa di studio a Boston, ecco, non vorrei lasciarlo da solo. Terry: -Scusami ma se ricordo bene tu hai ancora la mamma, sono separati? Marisa: -No, no, stanno insieme ma non vanno d’accordo, meglio ancora, lui grida e mamma subisce. Se lui riuscisse a scaricare la sua rabbia in quel centro d’ascolto, coltivare un hobby, beh, forse, le cose tra loro andrebbero meglio. Puntuale Terry si fece trovare in portineria, veloce andò incontro alla sua amica e prese le mani del signor Guglielmo tenendole calorosamente strette. Terry: -Buongiorno Marisa, buongiorno Guglielmo, sua figlia mi ha tanto parlato di lei e della sua bravura con le tecnologie moderne, la prego mi aiuterebbe? Io non so proprio cosa fare, il volontario che se ne occupava è in ferie e per un mese son guai per me. Guglielmo pareva quasi che non aspettasse altro: - Ma certo Terry, con piacere, mia figlia mi ha accennato qualcosa, mostrami il problema. Il ghiaccio era rotto, la faccenda parve funzionasse. Guglielmo e Terry s’incontravano quasi tutti i giorni lavorativi di Terry, dopo un po’ tutti gli impianti audio e visivi della struttura erano gestiti da Guglielmo. Durante le pause, mentre sorseggiavano i loro caffè Guglielmo e Terry si scambiavano opinioni e pensieri, i due erano in simbiosi perfetta, almeno così pareva. Terry seppe della menomazione della moglie di Guglielmo, della sua incapacità affettiva, pareva cosa assurda, Terry non comprese bene, cercò nel web ma i suoi pensieri s’incasinarono ancora di più... Il tempo passava e Terry si affezionava sempre più a quell’uomo dall’apparenza innocuo, sì, era sempre premuroso, gentile. Terry non voleva innamorarsi anche perché Guglielmo aveva moglie e figli. Terry di giorno aiutava il prossimo e di notte era vittima della sua solitudine. Fu in quel periodo che l’uomo abile e scaltro, riuscii ad avere ragione del cuore di Terry. Al principio pareva un uomo generoso e attento ma poi ci fu quel terribile incidente sull’autostrada. Ci fu un tamponamento a catena, l’auto di Terry stava proprio al centro dell’interminabile coda, la povera donna fu sballottata più volte riportando danni seri alla colonna. Le serviva un certificato medico che la dichiarasse idonea al lavoro e fu in questo punto che la trappola di Guglielmo iniziò a chiudersi. L’uomo vantava amicizie importanti presso i dottori della medicina legale. Inconsapevole e soddisfatta Terry accettò il suo aiuto. Qualche giorno prima del colloquio con i medici, Guglielmo le fece sapere che occorrevano circa 1500,00 euro per i certificati, o meglio quello era il compenso per i medici. Quel mattino Terry portò i denari con se ma, cosa strana, quei medici si accontentarono della semplice impegnativa del medico di base, il dubbio si insinuava in lei. Quel pomeriggio, al centro di riabilitazione Guglielmo pretese i denari dicendo che doveva soddisfare l’appetito dei suoi amici, si appartarono nel bagno del bar, Terry a malincuore gli diede i denari pattuiti ma volle sapere a cosa servissero per davvero. Guglielmo parve molto contrariato dall’atteggiamento della donna, ci fu un primo diverbio, vennero quasi alle mani, furono fermati dall’arrivo della barista richiamata dal loro discutere. In quell’attimo, lesto, Guglielmo afferrò la mazzetta di denari e la fece sparire in tasca, la barista li guardava contrariata, non riusciva a capire quale losco affare stessero facendo quei due ma fu chiara, fuori dal suo locale. Solo ora Terry capì, lei credeva di pagare un giusto onorario e invece lei pagava l’intervento di Guglielmo? La cosa davvero non le piaceva, la donna stette tutto il pomeriggio a riflettere, comprese molte cose che, ingenuamente non aveva voluto vedere, quel pomeriggio lei capì che non era innamorata di quell’uomo , comprese che la sua solitudine l’aveva spinta nelle braccia di Guglielmo. La donna si sentiva in colpa per il suo agire, si era fidata delle parole di Guglielmo e aveva creduto alla fine del suo matrimonio. L’uomo, infatti, l’aveva assicurata che ormai tra lui e la moglie c’era solo un sentimento di stima, si volevano bene come fratelli, ma come coppia non esisteva già più considerando la menomazione fisica della donna e che la moglie quasi auspicava in una sua storia affettiva fuori dal matrimonio, come per ricompensarlo della sua mancanza. Ora però il dubbio si era insinuato nell’animo di Terry e lei voleva certezze. Guglielmo era scaltro, aveva intuito che il suo castello di menzogne vacillava. Terry sempre più decisa ad approfondire la cosa riuscì a farsi invitare a cena a casa dell’uomo, la donna pensò che fosse il mezzo più semplice per conoscere la verità, non aveva mai avuto una storia clandestina e non la voleva vivere in quel momento. L’atteggiamento di Guglielmo era diventato ambiguo, contraddittorio, pareva si scordasse delle sue stesse affermazioni. Quella cena fu davvero pietosa per Terry, scoprì che Adalgisa, la moglie di Guglielmo, era psicologicamente in ottima salute ed era anche molto gelosa del marito. Adalgisa le raccontò delle mille menzogne del marito, le raccontò ancora delle tante avventure che Guglielmo aveva avuto, raccontò dei mille imbrogli che il marito attuava per tenersi le sue donne e di come sapesse usare bene le tecnologie del web. Quella notte Terry non dormì affatto, il mattino seguente tra lei e Guglielmo ci fu un diverbio molto acceso. Terry non svelò della gelosia di Adalgisa, l’avrebbe messa in difficoltà, Terry portò tutta la discussione sui denari, quelli per i medici, la donna disse chiaramente che aveva scoperto l’infame intrallazzo per accaparrarsi quei soldi. Parole dette, verità taciute e nascoste, Guglielmo pareva una piovra, i suoi tentacoli si aggrappavano a qualsiasi cosa ma Terry era irremovibile, rivoleva i suoi denari. Un primo accordo fu raggiunto, Guglielmo le avrebbe dato periferiche varie per il p c e altre attrezzature. Pareva che l’uomo avesse ceduto, non aveva i denari da restituire e in quel modo poteva pagare il suo debito ma la sua intenzione era ben altra. Terry si fidò ancora una volta, ebbero altre discussioni pesanti in cui l’uomo palesava evidenti odiosi ricatti. Stanca e delusa, Terry non voleva più sentir parlare di lui e cercava in tutti i modi di allontanarlo, quell’uomo non era più come lei lo aveva conosciuto. L’ingenuità di Terry era davvero disarmante ma più che ingenuità era la sua indole buona che la metteva in una posizione di scacco-matto, ma ci fu un episodio che finalmente le fece aprire gli occhi definitivamente . Le capitò di ascoltare alcuni studenti. Quei ragazzi, con una superficialità disarmante ascoltavano le registrazioni delle fidanzate al cellulare, registrazioni fatte con l’inganno e carpite a loro insaputa. Tutto le fu chiaro, ora capiva anche perché l’uomo le avesse spedito quegli oggetti nonostante si vedessero quasi tutti i giorni, lui voleva una prova dei regali fatti, del debito nessuno sapeva nulla dunque nessun pagamento da eseguire. Non poteva più permettergli l’accesso ai dati personali dei soci di quella struttura, ora sapeva che l’uomo ne avrebbe fatto un uso truffaldino. Lei era sempre più convinta che quell’uomo dovesse uscire dalla sua vita in qualsiasi modo. La prima cosa che Terry fece fu escluderlo dalla gestione degli impianti, il volontario addetto era rientrato dalle sue ferie. In quell’occasione Terry non fece nulla, conosceva il suo collega, infatti, l’uomo, in poche battute, estromise Guglielmo dalla sala gestione impianti semplicemente perché non del personale. Ebbe Terry un colpo di fortuna, c’era la possibilità di un trasferimento in un’altra sede, le mansioni erano diverse e anche più restrittive. L’altra sede non funzionava come una Onlus di Volontariato ma era proprio una struttura governativa, ospitava anziani definiti pericolosi per la società, colpevoli di reati violenti. Naturalmente Terry accettò subito, quella nuova sede era di sicurezza, ogni settore era provvisto di inferriate e soprattutto era vietato ai non addetti ai lavori. Terry ritrovò un po’ della sua serenità. Guglielmo da vero esperto ingannatore, con fare subdolo strinse amicizia con molte delle conoscenze di Terry, l’uomo stava studiando la sua vittima, tentava di isolare Terry dai suoi affetti, cercava di gestire i tempi e gli spazi della donna. Ancora una volta ci fu una brutta serata per Terry, infatti, Guglielmo aveva raccon- tato della sua avventura alla moglie. Naturalmente Adalgisa si contrariò molto, conoscere di un tradimento non è cosa semplice da accettare. Adalgisa telefonò più volte a Terry accusandola e infamandola, Terry non poteva difendersi, riconosceva di aver sottratto il marito ma aveva le sue attenuanti, come per Adalgisa anche lei era vittima dello stesso uomo. Terry lasciò che la donna scaricasse la sua rabbia e non le raccontò del debito del marito, quello era un particolare che Terry voleva tenere ancora per se. Di certo fermò Guglielmo e il suo invio di regali, gli disse che ciò che aveva ricevuto bastava a coprire il suo debito. Ma Guglielmo non aveva nessuna intenzione di lasciarsi scappare la sua preda; l’uomo incominciò a frequentare i bar nei pressi dell’azienda di Terry, stringeva amicizia con i suoi colleghi nel tentativo di screditarla, lui tentava di isolarla. Terry si sentiva al sicuro, di pacchi-regalo non ne arrivavano più, di lui le arrivavano poche notizie, lontane e innocue ma, c’era un ma. La donna aveva notato un cambiamento nei suoi amici. Da prima sempre gentili e ora avevano un approccio scostante, lei non capì subito, si guardò intorno cercando di comprendere. E una sera, durante una pausa di lavoro, trovò Guglielmo al banco del suo bar che discuteva con alcuni suoi colleghi. Ora tutto le era chiaro, l’uomo la perseguitava ancora. Esasperata Terry non sapeva proprio come agire nei suoi confronti, quel pomeriggio decise di affrontarlo proprio lì, in quel locale. Si avvicinò al bancone e ordinò un caffè. Sorpreso di vederla in un orario insolito, l’uomo stette un attimo a raccogliere i suoi pensieri e poi si avvicinò a lei, mettendo mano al portafoglio: -Lascia che ti offra io il caffè. Alzando la voce e con tono sarcastico Terry rispose: -Certo che no, il caffè me lo offre Nicola (strizzando l’occhio all’amico) il tuo caffè non lo voglio, mi costerebbe troppo caro? Quelle parole gelarono l’uomo, in quel preciso istante comprese che quella donna non era tanto ingenua come lui credeva e come una perfida serpe cercò di rabbonirla. Guglielmo: -Terry, che ti prende? Lavorando con gli anziani ti sei rincitrullita anche tu? E che anziani poi, la specie più bugiarda che ci possa essere. Quando mai il caffè offerto da me ti costa tanto caro. Terry: -Il tuo caffè? Mi costa 1500’00 euro più diffamazioni, ingiurie e serenità interiore. Un consiglio caro Guglielmo, il caffè offrilo solo a tua moglie ma non lo far pagare ad altre donne, oppure offrile solo dell’acqua fresca, costa poco sai? Detto ciò Terry bevve il suo caffè, si approntò alla cassa, pagò e andò via. Il suo amico Nicola uscì con lei, si allontanarono verso l’azienda chiacchierando fitto, fitto. Guglielmo rimase un attimo incerto sul da farsi, l’atteggiamento di Terry era inequivocabile, la donna aveva compreso ogni cosa: Guglielmo usava i suoi familiari per adescare le sue vittime. Quello che Terry non sapeva ancora era se la moglie fosse sua complice, non le pareva, troppa era la rabbia di Adalgisa, nessuna donna riuscirebbe a mentire così spudoratamente. S’informò Terry su quell’uomo, si diceva che era sempre in bolletta, che aveva sempre un debito da risarcire, continuando nella sua ricerca Terry scoprì come fosse subdolo quell’individuo, ora più che mai Terry voleva conoscere il suo nemico e, ora, aveva le amicizie giuste, infatti, tra i parenti dei ricoverati c’era un commissario e la donna strinse amicizia con lui. Non aveva fretta di chiedere, lo frequentava semplicemente. Era un uomo dai modi cortesi, non più giovane e, come Terry, viveva il suo tempo nella solitudine. Aveva, infatti, un divorzio alle spalle, due figli ormai adulti e lui viveva in una casa troppo grande e vuota. Passò il tempo, la sua amicizia con Mario, questo era il nome del commissario, si rinsaldò sempre più e Terry decise di non chiedergli nulla, non volle approfondire i misfatti di Guglielmo, era sicura che la vita di quell’uomo ne fosse intrisa tutta. Decisa di conservarsi quell’amicizia per se stessa. A volte pareva che tutto fosse solo un brutto ricordo, pareva che la vita avesse ripreso il suo corso tranquillo ma così non era. Terry fu convocata in ammini- strazione e non sapeva il perché. Lo intuii proprio quel mattino ascoltando il TG. Il cronista raccontava di importanti arresti nella sanità, tra i nomi eccellenti figuravano quelli dei medici che avevano redatto i suoi certificati di idoneità al lavoro. Terry comprese velocemente, telefonò a Mario chiedendogli di vedersi subito. L’uomo già era al lavoro, la pregò di raggiungerlo in caserma e fu li che Terry gli raccontò ogni cosa e seppe che la retata della sanità fu eseguita per una segnalazione anonima, seppe che non erano stati segnalati i primari ma parte del loro staff. Mario le disse di non preoccuparsi, i suoi documenti parevano in regola anche se erano stati bloccati tutti i certificati emessi negli ultimi 3 anni. Poi Terry si recò in amministrazione, era come Mario l’aveva rassicurata, lei doveva fornire nuovi certificati di idoneità lavorativa, i vecchie erano stati requisiti dalle forze dell’ordine in attesa di verifiche e, naturalmente, lei era sospesa dal lavoro fino ai nuovi certificati e, fatto più increscioso, il nome di Guglielmo appariva spesso tra le facilitazioni sanitarie, dunque, convenne Terry che Guglielmo non fosse estraneo al mondo medico. Seppe, infatti, da Mario che Guglielmo era stato impiegato amministra- tivo al Policlinico della sua città, seppe anche che molti certificati di idoneità lavorativa portavano l’allora timbro di accettazione. Che stupida era stata, lei non aveva nessuna prova della mazzetta versata a Guglielmo mentre lui aveva le ricevute dell’ufficio postale. Terry maledisse il giorno in cui aveva raccolto la richiesta di soccorso di Marisa. Spregevole quel Guglielmo, usava i problemi dei suoi familiari per adescare le sue vittime. Sua era una vittima d’eccellenza, una donna non più giovane, ben conosciuta in quel piccolo centro. Alla donna, infatti, erano state sottratte somme di denaro e proprio Marisa, lavorava come dama di compagnia presso la nobildonna; ora Terry capì perché l’amica aveva fretta di partire per Boston, di sicuro non c’era nessuna borsa di studio, cosa che la stessa Terry aveva raccontato a Mario quel mattino e seppe così che Guglielmo era sotto inchiesta, spendeva molto di più delle sue entrate. L’indagine delle forze dell’ordine partivano proprio da una denuncia del figlio della nobildonna, giovane avvocato che aveva fatto della disgrazia della madre un suo fatto personale. Il giovane professionista stava scatenando una guerra, inoltre era disponibile ad assistere tutti coloro che ne facessero richiesta. L’avvocato aveva bisogno di un fatto eclatante, di uno scandalo rumoroso per affermare il suo nome sulla scena dei tribunali, per lui era un’ottima pubblicità, il suo studio ne avrebbe tratto grandi benefici, fu proprio lui che quella mattina avvisò la stampa degli imminenti arresti, più se ne sarebbe parlato meglio sarebbe stato. Per un attimo Terry valutò l’ipotesi di rivalersi verso Guglielmo ma il buon senso e le parole di Mario la fecero desistere anche perché ora Guglielmo aveva un nemico forte da cui non ne sarebbe uscito bene, quei suoi miseri 1500,00 euro non sarebbero bastati a coprire le spese di avvocatura ma lei avrebbe comunque vinto levandosi una volta per tutte quel delinquente dalle palle. E sì, Terry decise di non fare nulla, la sua vendetta avrebbe trovato sfogo nell’altrui agire, a lei bastava, in fondo quel Guglielmo era solo un brutto capitolo della sua vita, più presto si concludeva più presto la serenità sarebbe tornata nella sua vita.
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05-08-2014 | Redazione Oceano |
Le traversie di una donna ingenua, gentile, fiduciosa. Nelle spire di uno scaltro opportunista, riuscirà a sfilarsi, non dopo una serie di problemi e pene. Quando la solitudine è compagnia non ricercata, quando la bontà del cuore è vera, si è prede dell’imbroglio del perfido di turno. Dalla lettura scorrevole che suscita interesse ed emerge la realtà di un sentito dire o visto dalla porta accanto. |