I gradini dei ricordi

(Riccardi Antonella)


Non mi sono mai rassegnato
ai luoghi perduti nelle nebbie vaganti,
al tempo che perde memoria
nei groppi di vento
annidati tra i muri delle case.
I giorni amati palpitano
tra muffe e polvere di tarli,
miriadi d’emozioni sedimentano
negli spazi segreti
con le nubi in corsa sotto la luna.
Sotto gli irmici ispessiti di candore
più non piango la solitudine
che rugge nei brevi sospiri,
negli occhi erranti su spiccioli di vita
intessuti col fitto ordito
e riposti nella vecchia cassapanca.
Lo so, hanno perduto sapore i canti,
i sogni appuntati al cielo,
le nenie di mamme assonnate a notte.
Or lentamente fiocca
e tutto luccica come trama d’argento.
La storia sopravvive e fa bella mostra di sé
nel dolore acuto che scandaglia al buio
ogni immoto angolo dell’ abbaino.
Non mi sono mai rassegnato
e richiudo lentamente la porta del cuore.
Mentre la neve sui coppi scandisce i battiti,
pian piano discendo i gradini dei ricordi.