Storia di un uomo stanco

(Pacenza )


Mia madre lavorava i campi e mio padre il ferro.
Crescendo lasciai la loro casa:
La matematica mi aiutava a capire ogni cosa.

Mi innamorai e presi moglie
Avevamo grandi sogni, volevamo cambiare il mondo.

Nacque la mia prima e unica bambina:
Io ero al fronte da sei mesi ormai.
Non sapevo chi combattevamo,
per me, quei visi sporchi di fango e sangue
portavano tutti la stessa divisa.

Dopo divenni un buon marito e maestro di bimbi,
la mia vita scorreva tranquilla.

Due anni fa morì mia moglie
E con lei anche il mio sorriso.

Oggi sono in ospedale:
il mio vizio peggiore ha fumato la mia salute
e la mia bambina non può aiutarmi,
ormai le sono solo di peso.

I numeri tanto amati mi hanno rapito
E io stesso ora ne sono uno.
Sento questi signori parlare di me:
oggi ho fatto l’intervento e domani si vedrà.

Sto per salutare tutti, credono che non lo sappia:

Mi ci vollero più di settanta anni per capire il senso della mia vita.
E ora che è il mio momento
Non posso portare niente con me.
Nudo ero arrivato e nudo me ne vado.

Una giornata ventosa mi ha strappato al mio corpo
Tra un superiore felice che io liberassi il suo orgoglio
E una giovane ragazza che non era lì per farmi compagnia.