Il coraggio delle donne

(Pozzi Antonia)


Dovendo partire per Sarsina, don Mario si presentò di buon'ora al bar per fare colazione e con la calma che lo contraddistingueva, si sedtte ad un tavolo.
Mara, la moglie di Giorgio, lo vide e lo raggiunse subito con una briosche.
" Le porto un capuccino don Mario?."
" Sì, grazie."
La donna tornò con la tazza calda e rimase ferma come ad attendere un invito.
" Si segga qui vicino a me che facciamo due chiacchiere, non la vedo mai in chiesa", disse il prete scostando una sedia.
" Volevo infatti parlarle"...
"Dimmi Mara, dimmi pure, ti ascolto".
"L'altro giorno, ho trovato nella macchina di mio marito, una lettera. Era ben nascosta...".
Don Mario sensa alzare gli occhi stette al gioco, pur sapendo il contenuto, Antonia gliela aveva fatta leggere prima di chiuderla nella busta.
" Una lettera?".
" Non faccia così, lo sa bene di cosa sto parlando, non l'ha data lei a Giorgio?... su don Mario..."
" Ah si...ora ricordo, sono stato così impegnato che quasi me ne dimenticavo ecco, e cosa dice questa lettera?".
" E' di quella donna, certo che sa scrivere bene quella, scrive in modo educato... troppo educato e questo fare mi fa salire ancor più la rabbia. Giorgio, continua a dirmi che lui non sa nulla di lei, anche perchè in quel periodo era in Svizzera. Non chiede soldi. Racconta dei suoi genitori adottivi che le hanno lasciato di che vivere; ha persino un appartamento. Lei l'ha vista vero questa donna?".
" Certo, quando mi ha consegnato la lettera."
" Don Mario, spero che non sia sua figlia perchè per me sarebbe un'ennesima sofferenza io, io non voglio saper nulla di lei e se quella vuole andare fino in fondo, lo faccia pure però a sue spese."
" Mi pare di capire che chiede un'umile cosa..."
" Nella lettera, dice chiaro che vuole incontrare Giorgio, gli vuole parlare. Don Mario, si metta nei miei panni, questa è troppo grossa da sopportare, lei lo sa bene che la vita con Giorgio è stat molto travagliata, ha corso sempre dietro le sottane, l'ho trovato persino qui dietro al bancone con una di quelle che passano alla notte..."
Nel sentire quel triste racconto, don mario alzò un sopracciglio.
" E ...e questa pazza torna dal passato e vuole vedere il 'padre', sai che roba!, Giorgio?, lui non faràa mai il DNA."
"Cara, se io non fossi un uomo di Dio, ma solo un uomo e mi si chiamasse a verificare una simile posizione, non mi farei nessun tipo di problema se non fossi il padre come lui sostiene,d'altronde è un semplice esame del sangue insomma, cosa altro dovrebbe temere?".
" Quella è pazza."
" Io non la definirei una pazza, credo che non le si possa negare la ricerca delle proprie origini, ne a lei e a nessun altro al mondo, è un diritto umano , lo sa vero?"
" Ha avuto una bella faccia tosta ad incontrare mio figlio! ".
" Ma che male avrà mai fatto santo cielo!...ha voluto vedere suo fratello e se non sbaglio, ci ha messo cinquant'anni per vederlo. Dervis mi ha detto che si parla molto bene con lei, in effetti gli do ragione; le dirò anche che è molto simpatica, socievole ...è anche una bella donna eh se non fossi un prete, le confido però che sarebbe stata troppo per me.Intelligente, sensibile, molto equilibrata nonostante tutto quello che ha passato, io sarei impazzito e poi, non le nascondo che la somiglianza con Giorgio è forte".
La donna ebbe uno scatto, arretrò sulla sedia e si incupì. Intanto da dietro al bancone Dervis e Giorgio non cessarono di guardare verso quel tavolo.
" Antonia, non chiede altro, perchè negarglielo ancora."
" Quella donna ha portato un grande scompiglio nella nostra vita."
" E' sicura di quello che dice Mara?, se ben ricordo, siete separati."
" Ma don Mario..."
" Don Mario, don Mario...non ho forse ragione?"
" Quella, quella non mi fa paura anzi, deve esser lei ad averne di me, manca solo, che si presenti qui al bar, non le darei nemmeno il tempo di aprire bocca !".
" Bene, allora facciamo per domenica pomeriggio alle 16, proprio qui, dove siamo seduti noi".
" Ma cosa dice don Mario, da che parte sta lei?".
" Antonia con questo le manda a dire che sarà qui domenica sedici, ha capito Mara?"
" Se pensa di incontrare suo 'padre' si sbaglia di grosso, farò di tutto per non farli incontrare".
" Dice, che sarà vestita tutta in nero, avrà con sé una borsa rossa fuoco così, non potrà confonderla con nessun'altra, si ricordi Mara, che vedrà un persona speciale, una donna che sa stare davvero al mondo."
" Cosa?, viene qui?, ne ha di coraggio quella...allora, se ha tutto questo coraggio, che venga pure, ci penserò io ad abbasssarle le ali", disse furiosa.
" Mi sembra di capire dalle vostre parole che, l'appuntamento è confermato !".
La donna si alzò ed indietreggiò.
" Ho sempre detto che i vostri cappuccini Mara sono i migliori", disse don Mario nell'ultimare il suo.
Solo in tarda serata chiamò Antonia.
Ciao cara, scusa l'orario ma sono tornato solo ora da Sarsina ..Sai, tifo per te. Stamattina sono stato fermato dalla moglie e mentre parlavamo, Giorgio ci osservava con fare serioso, non era allegro come sempre, speriamo bene dai..l'appuntamento rimane quello tu, cerca di esser tranquilla, più tranquilla possibbile e vedrai che andrà tutto bene".
" Grazie Don, saprà ricompensarla per tutto quello che sta facendo per me".
" Prega figlia mia, e vedrai che il Signore ti aiuterà io, io sono solo un suo umile servo:"
Antonia pensava che il parlar fra sole donne avrebbe portato ad una soluzione, così alle sedici in punto aprì la porta del bar. Mara era seduta dietro al bancone con un giornale fra le mani. Legante e truccata. Nell'entrare, Antonia accompagnò la porta dietro sé. Alcuni clienti ai tavoli si voltarono al suo passare. Si avvicinò al banco e disse:
" Buonasera, sono Antonia."
" Chi? Chi è lei?"
" Mi chiamo Antonia, buonasera."
" Io non ho il piacere di conoscerla" rispose acida da sopra gli occhiali.
" Se non sbaglio, ci dovevamo incontrare oggi alle sedici ma, se la mette su questo tono, vorrà dire
che come sono entrata, uscirò da quella porta; per me non è un problema".
Scandì così bene le parole che l'altra, per non dare peso a quell'incontro davanti ai clienti, dovette abbassare il tono della voce.
"Mio marito non c'è, non le hanno riferito che non ci sarebbe stato...quindi, dovrà parlare con me."
Un cliente si alzò dal tavolo e si diresse al banco per ordinare un bitter. Guardò con asguardo insistente la sconosciuta e disse:
" Ehi Mara, mi pare di aver sentito che questa bella donna conosce Girgio?".
" Senti, se vuoi un bitter prendilo pure, scusa ma debbo parlare con questa signora".
L'uomo tornò al tavolo senza essersi tolto la curiosità. Antonia, si impadronì subito della situazione.
" Fa nulla, vorrà dire che ci sarà un'altra occasione per poterlo conoscere, vorrà dire che oggi parlerò con lei, ho molte cosa da dirle."
" Io... nessuna !"
" Stia bene attenta a quello che le dico ora e vedrà che molte cose saranno a lei comuni altre, le saranno sconosciute..."
Antonia impassibile incominciò a parlare.Con forma concisa e poco emozionale, andò dritta all'obbiettivo certa di colpirle il cuore in fondo, anche lei era una donna ma, soprattutto madre. Al sentire di quelle parole chiuse il giornale.
" Sto ascoltanto, vada, vada avanti."
Ad un tratto per la barista, la conversazione si fece molto interessante. Mara apprese nuove verità.
" Quindi lei sostiene che il padre di mio marito era un prete..."
" Non lo sostengo io, è così e basta !"
" Questa mi fa proprio ridere guardi, ne ha di coraggio a raccontare simili fandonie".
" Ho qui proprio un documento che per cortesia faccia avere a suo marito, a scivere è suo padre; è uno dei tanti che posseggo sa, in cinquant'anni ho avuto modo di raccoglierne tanti. Vede qui, sono elencati i nomi dei suoi fratelli, di questio né morto uno solo. Né ho contattato uno di recente, mi ha detto che è al corrente di questa storia e nel mio cercare, in parecchi ne sono al corrente".
" Mia suocera , mi ha sempre detto che il padre di Giorgio era uno di Cà dell'occhio, un secondo cugino e adesso, arriva lei e mi racconta questa baggianata... mi dia quel foglio! ".
Lesse avidamente e in una fretta nervosa. Si accorse così che il racconto combaciava con gli episodi della sua vita e apprese al momento , che la suocera le aveva sempre mentito la paternità del marito.
" Quindi, mia suocera è stata brava a mascherare la cosa, quindi io...io mi sarei sposata un figlio di un prete... tò, questa è bella !".
Nel leggere, sembrava spegnersi anche la sua arroganza. Ritornò a leggere e a chiedere.
" Lo posso tenere?"
" Certo, le ho detto che quella è la copia da dare a suo marito, io ho l'originale."
" Stasera quando lo vedrò glielo darò, ah sì... è stata prorpio brava a vendermela, ero così giovane...sono rimasta incinta solo dopo un anno di fidanzamento ma; mi tolga una curiosità, perchè vuole conoscere Giorgio?", domandò più calma.
" Se a lei le raccontassero tante cose e poi all'improvviso le dicessero che suo padre biologico è vivo, non lo farebbe anche lei dopo tanto cercare?"
" Tu non hai la più pallida idea che caratteraccio abbia, è un vero e proprio scorpione, mi ha fatto vedere la luna nel pozzo ma sai, io resto al mio posto. Devi sapere che chi ha avuto questo bar...tutti hanno divorziato ma io, resto qui. Sono stata operata qualche anno fa per un problema serio, non godo ottima salute."
" Sì lo so,le è stato asportato un tumore ad un polmone, di certo questo ambiente non è il migliore..."
" Di Maria, perchè fai stare in piedi quella signora con questo caldo, offrile qualcosa di fresco?", disse il solito curioso. Antonia si girò.
" Ecco sì che questa è una buona idea, vuoi qualcosa da bere Antonia?, un'aranciata va bene?".
" No grazie, sto bene così".
" Gli parlerò del nostro incontro e del tuo desiderio di incontrarlo, ma sappi che non si sottoporrà mai al test del DNA. Facciamo una cosa...interessati tu e poi ci farai sapere".
" Mi sono già informata presso uno studio di medicina legale forense a Bologna, so anche quanto costa, glielo dica e poi mi faccia sapere, i miei numeri li avete, resto in attesa e a disposizione."
Mara prese con delicatezza la mano di Antonia e disse:
" Noi siamo sempre qui, quando vuoi passare per un saluto ti vediamo volentieri".
Ad Antonia, quella confidenza improvvisa diede fastidio così, fece scivolare la mmano dalla presa, guardò Mara negli occhi e disse:
" Ci conto, aspetto notizie, mi raccomando faccia avere quel documento a giorgio, è suo padre che scrive !"
" Lo farò, ciao Antonia".
Antonia non credette a nulla, nemmeno alla promessa; ebbe la sensazione che la signora Mara recitasse benissimo. Passarono mesi, anche don Mario tardò a farsi sentire, era molto preso dalla sua promozione a parroco, che avrebbe festeggiato nel gennaio a venire.
" Ciao Antonia, è molto che non ci sentiamo, come stai... hai delle novità da quelli del bar?".
" Tutto tace Don, aveva ragione lei quando mi diceva che era gente da bar..."
" Credo che non siano persone interessate ai sentimenti, penso che il dio denaro interessi di più, uscire dal passato è come dire fare a pezzi la grande torta e anche se tu non ne vuoi...è molto triste non trovi?".
" Mi sono illusa ma non ho intenzione di fermarmi, andrò avanti, vedrà don Mario che prima o poi riscatterò la dignità di mia madre."
" Di una cosa sono sicuro sai...quando sono al bar vedo Giorgio molto pensieroso, non è tranquillo e poi lascia che ti dica questa storia la conoscono in molti ora, con il tuo palesarti faranno ancora più fatica a nasconderla."
" Amo la mia storia, le darò vita, questi fatti mi hanno restutuito la mia radice anche se ho un nonno prete, anche se debbo ammettere che all'inzio risi a crepa pelle ora... mi piace raccontarla e poi, non sarebbe la mia storia ed io, non sarei io."
" Sei selvatica come l'erica dei tuoi monti"
" Le ricordo che sono nata a Rimini e quei monti di cui lei mi parla, non mi appartengono."
" Sei fantastica Antonia, mantieniti sempre così... non siamo amici vero?, domandò il futuro parroco.
" Sì certo, ma non urliamolo al mondo altrimenti, chi mi conosce penserà che sono impazzita !"
Si lasciarono su una bella risata serena.