Antico monile |
Resto ammutolita nella violenza del vento, le parole gelano, annichilite, la pelle si ferma, fredda, sotto una giacca di lana. Nell'imperturbabile sereno, la schiuma rompe le creste; macerie di un'anima sgretolata, che al mare appartiene e a lui ritorna. In mezzo al ferro invecchiato e tosse di sabbia su voci spente, ti trovo e ti nascondo, antico monile, [preziosa] facile preda di ruggine e sale. Ti tratterrò con corde pesanti, per non perderti nei fondali del pregiudizio: dissennata passione e ribellione onirica della mia coscienza. La mia bocca anela a un amante che porta con sé i colori del mare. Ti riconosco, miraggio, rare gemme di topazio blu, sui riccioli rossi dell'oro. Ti solleverò dal pelo dell'acqua, fino a staccarti dalla sua pelle. Berrò, dai tuoi occhi, sorsi di cielo; disseterò l'avida mia bocca con stille di un veleno senza nome. |