Antico monile

(Mutarelli Alessandra)


Resto ammutolita
nella violenza del vento,
le parole gelano,
annichilite,
la pelle si ferma, fredda,
sotto una giacca di lana.

Nell'imperturbabile sereno,
la schiuma rompe le creste;
macerie di un'anima
sgretolata,
che al mare appartiene
e a lui ritorna.

In mezzo al ferro invecchiato
e tosse di sabbia su voci spente,
ti trovo e ti nascondo,
antico monile,
[preziosa] facile preda
di ruggine e sale.

Ti tratterrò con corde pesanti,
per non perderti nei fondali
del pregiudizio:
dissennata passione
e ribellione onirica
della mia coscienza.

La mia bocca anela
a un amante che porta con sé
i colori del mare.
Ti riconosco, miraggio,
rare gemme di topazio blu,
sui riccioli rossi dell'oro.

Ti solleverò dal pelo dell'acqua,
fino a staccarti dalla sua pelle.
Berrò, dai tuoi occhi,
sorsi di cielo;
disseterò l'avida mia bocca
con stille di un veleno
senza nome.