Acqua e demoni

(Atzori Marina)


Fiamme, corpi senza vita alcuna
nodi e vento.
Mare, aperto come cielo
scale e scialuppe
coperte fredde, di ghiaccio.
A galla la paura.
Il vuoto
nei nomi, tra i volti
elenchi rubati, affondati come pietre.
Non si torna, non si aspetta più.
Si respirano brusii di cenere
sparsi e incollati.
Il silenzio del catrame
urla nel fondale
piange e fuma negli abissi
rotola nel triste senso.
L’eco del dolore bussa
giace nel labirinto
cova debolezza
stride sotto la porta dell’anima
e muore d’un infinito perpetuo
d’acqua e demoni dissolti.