Una carezza che non darò |
Libera gli occhi dai loro lamenti riarsi dal senno e dai tormenti come deserto sferzato dai venti Una goccia scivola all'improvviso come vomere solca di nero quel viso portando con se quel tormento infinito Riarde ragione, che asciuga ora il viso ogni tormento è finalmente sopito solo del vomere il nero segno è ravviso Non sulla guancia, lì ora è svanito ma nel tuo grembo, dove il tormento si nutro da dentro è diviene infinito. |