Una carezza che non darò

(Paciello Domenico)


Libera gli occhi dai loro lamenti
riarsi dal senno e dai tormenti
come deserto sferzato dai venti

Una goccia scivola all'improvviso
come vomere solca di nero quel viso
portando con se quel tormento infinito

Riarde ragione, che asciuga ora il viso
ogni tormento è finalmente sopito
solo del vomere il nero segno è ravviso

Non sulla guancia, lì ora è svanito
ma nel tuo grembo, dove il tormento
si nutro da dentro è diviene infinito.