Di madre in figlia

(Parlato Nunzia)


Quando il mio corpo scaverà la sua ultima culla
fra le braccia della terra
e tornerà zolla fra le zolle
non trattener di me la passata forma.
Sia nota del tuo riso il mio sorriso
Sia canto a squarciagola la mia voce
E nel tuo respiro più profondo
sia vento che soffia forte, il mio sospiro.
Esso a sua volta pieno s'è nutrito
all'amato fiato di mia madre.
Inspira a fondo e mischialo col tuo.
Null'altro ho d'affidarti, figlia mia,
che non sia eco spersa già nel mondo
che non brilli di luce senza abbaglio
che sappia esser dimora alla sua ombra.
Trattieni sulla pelle ogni mio tocco
e sciogli dalle mani ogni carezza.
Fa che non sia mai perdita l'abbraccio
e che non segni un vuoto la partenza.
Accogli nel tuo cuore questo affanno
e non disperar ché in ogni figlia
risorge in fiamma sacra l'alma materna.
Ora t'esorto; va, corrile incontro...
ed innalza solenne il calice alla Vita!