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(Trapasso Maurizio)


Nacqui tra i battiti
come una nuvola che si stacca dal cielo
come un albore estivo tuffandosi nel fiume

tra i limiti febbrili
dei nervi
dei muscoli e dei tendini
delle coscienze del sangue ed i suoi rumori

saltando sul muro di cinta del pomeriggio
conglomerandomi col silenzio dei sospiri
del cornicione della notte ed il suo abbigliamento fiorito

sognando come il sudario degli angeli
come un sogno dentro un altro sogno
di cattedrali ed autostrade
che collegano con quel canticchio delle campane
un indaco e fervente desiderio

nacqui migliaia di volte
su fibre di vene abbracciate
sugli occhi comunicando sguardi di vangelo
in nudità di bianco
e le sue ali che liberano la pelle del firmamento

tutto quello fu ieri
ma oggi muoio
vicino alle sofferte ombre
senza la cura dei corpi