L'Atlantico

(Ferigo Zeno)


Sostando, davanti a te,
disteso su arenosa spiaggia,
o seduto su bianco scoglio,
sul quale l’eco sonoro delle onde
si frange con fragore,
scopro inedite meraviglie.

Manifesti la tua voce,
con indefinito mormorio,
nel fragore pauroso dei tuoi flutti.
Le tue parole sono musica:
note di un grande canto,
il cui eco sale al cielo.

Quando il sole in te si specchia,
un piano d’argento si riflette;
ad ogni alito di vento
ti rivesti di brillanti.

Quando il sole al tramonto volge,
in te sembra tuffarsi
la sua sfera di fuoco,
imporporando le tue azzurre acque.

Se luna piena brilla in ciel sereno,
come per magia
la tua superficie si inargenta.
Ma se ulula il vento e giunge la burrasca,
scompaiono rilucenti colorazioni.

Le onde si fanno buie, tristi, scure;
su quel nero emergono, orgogliosi,
bianchi spumeggianti ciuffi,
cullati dal vento.

Ti guardo incantato,
sconfinata estensione di acqua!
In te, sempre trovo
strane magie, fascino nuovo.