Canto alla luna |
Mi fido di te, luna, carezza di luce, con te stanotte annuso il sale di questo mare inquieto. Dalle narici,giù, giù mi penetra e inebria brucia la gola, soffoca sapori di nuovi spazi inventa, inedito infinito pregusta. E il cuore è un pescatore di stelle e, mentre l'onda violenta infrange ogni sogno, insegue ammaliato i segreti delle maree. Sul nero scoglio infido il bianco dell'onda infranta diviene tastiera, suono su cui suonare la sinfonia dei ricordi. Debolezze tu, luna, non hai io una ne ebbi: io amai...! D'ogni pena sii balsamo tu in questa notte d'ineluttabile naufragio. Mi fido di te, luna, compagna mia muta. Ridammi, se puoi, i miei infiniti pleniluni perduti. |