Tra le lire del respiro

(Trapasso Maurizio)


Oggi le mie lacrime nuotano per la vergogna,
tranquillità in un sole di albe
popolato di nostalgie vuote di ombre
che sono desideri d'oro e vapori di ballo.

Sento le dita e le sue ombre nel filone
delle penombre che annegano nel vuoto,
quando il silenzio mi presta i suoi remi
per rompere l'oscurità del suono.

Desideroso vedo il rifiuto delle ceneri
come il fuoco consuma l'autunno nudo,
è tutta una premonizione inflitta di pene,
solitudine negli angoli della defogliazione.

Vedermi petalo di maree mutanti
e tra i torrenti di abbracci
distillare quell'erba dei tuoi tronchi
che, in me, mendica fiore sospeso.

Sopravvivo in questo giorno,
amante non protetto
fragile di mano manomessa,
viaggio per le tue evocazioni
di un suolo di aromi.

Giudizio di baci, infinito
che sogno all'aperto
tra le lire del respiro.