Una Voce

(Nenzi Vittoria)


In questi giorni mi desto con le rondini,
Un’urgenza mi fa uscire al vento,
Lavare le ciglia con rugiada pura,
Bere il latte lasciato dall’aurora.
C’è una voce che mi chiama,
La odo arrivare non so da dove,
Forse dal monte soffiando in mezzo al mirto,
Forse dal mare morbido sussurro.
In questi giorni mi vesto di tepore,
Le mani sostenute dal calore,
S’infiammano sciogliendo la paura.
Quella voce,
Chiama,
Blandisce e ruba l’anima.
La odo lontana, limpida,
Armoniosa,
Come volo di gabbiano,
Sale,
Scende fino a tuffarsi nel silenzio.
In questi giorni di prima estate,
Viaggio lontano con la mia follia,
Assorbendo un sapore diverso,
Nuovo, ritorno dall’antico.
Quella voce,
Mi turba e poi mi placa,
Diventa vita poi muore all’orizzonte,
Per sparire oltre l’infinito.
In questi giorni mi desto con le rondini,
Con loro volerò a cercare il sole.