Noi

Non c'è più niente di Te 
qui,
neanche l'impermeabilino nero
che indossavi con pazienza
ma che, lo so, 
ti era insopportabile,
forse, anche 
ti vergognavi.
Ho dato tutto ai tuoi simili.
Dalla grande vetrata
osservo il giardino dorato 
e ti vedo intorno all'alloro
con la testa fra la terra 
a odorare non so
che cosa.
Odo il tuo abbaiare nel
rincorrere il
gatto del vicino
che ha osato 
venire nel tuo giardino.
Qui tutto parla di Te,
non m'importa dei
tuoi oggetti,
sei nell'anima,
i tuoi occhi 
mi frugano ancora addosso,
il tuo odore 
è un profumo
che fa parte 
della mia pelle.
Poi, disteso al sole
ti vedo sonnecchiare
ma non troppo,
sempre vigile e guardingo,
la tua natura,
e io...,
la signora
dal cane nero.
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30-03-2016 Redazione Oceano Nel “Noi” c’è un mondo rannicchiato tra le corse e l’affetto regalato all’anima: i profumi distesi, il sole che sorveglia le corse. L’abbraccio è l’odore del tempo donato senza pretese: un senso e il “Noi”.

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Pubblicata il 21-03-2016

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