Un amico

Si sentiva subito
appena apriva la porta di casa
l'odore del sigaro toscano.
Era il suo fedele compagno
impregnato nella sua 
pelle di anziano,
lo sentivo
appena lo baciavo.
Scuoteva la sua testa
ancora ricciuta e ingrigita,
il naso dalle narici larghe
ed i denti radi.
Respiravo l'odore di Lui,
respiravo il sostegno
dell'immancabile amico;
chissà a cosa pensava
nei suoi lunghi silenzi,
dove ogni sospiro si univa al piacere
dentro l'intimità della sua casa
abbracciato dai suoi tanti ricordi.
Non ho mai chiesto,
ma per la morte prematura
di un figlio,
aveva lasciato 
l'abitudine alle carte
e al cicalio della gente,
sostituendole alla silenziosa
compagnia del tabacco e
un bicchiere di whisky,
ai quali nelle giornate
malinconiche e di pioggia,
dietro i vetri della finestra
raccontava le sue verità.
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01-02-2015 Redazione Oceano Un dire che si esercita tra pagine di inchiostro allo sguardo e al consenso d’amico.
Denotazione, agnizione, anacenosi.
Anafora di un verso che dice tutto riversando l’amore e il dramma, per la fine di tante vite umane in accenti di occhi ammutoliti dal niente affacciato sul baratro di un nulla arrivato alla sua fine dopo aver asperso sangue.

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Pubblicata il 28-01-2015

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