Senza vita

Una povera foglia, giallo ocra, veniva trascinata via lungo il torrente. Il vento era stato
impietoso, l'aveva staccata dall'albero, e scaraventata nel letto di un lungo e misero corso
d'acqua.

Elisa la seguì con lo sguardo finché poté, poi, la vide svoltare e scomparire. Pensò che
probabilmente si sarebbe incastrata ai bordi del torrente, fra qualche ciottolo, consumata,
strappata, e via..., non se ne parla più.

Rifletteva sulla sua vita e su quei sentimenti che proprio il giorno precedente erano stati
presi a calci. Si soffiò il naso, no, non era affatto raffreddata, era autunno, ma dal
raffreddore si era salvata, erano lacrime, aveva pianto tanto, per questo, il suo piccolo
naso all'insù strombazzava, perciò era così fragile e vulnerabile. Continuò a camminare
lungo il torrente, fra l'erba incolta, qualche lunga canna, ciottoli e ricordi che facevano
male allo stomaco.

Un sole freddo, in compagnia del vento, le illuminava e scompigliava i lunghi capelli lisci,
asciugandole le lacrime e screpolandole la giovane epidermide del viso. Cercò di ripararsi
alzando il cappuccio del giaccone, e dopo l'ennesimo sospiro, la vide.

La foglia era proprio incastrata fra due ciottoli. Fece attenzione e scese vicino a quel
fiumiciattolo, probabilmente, un tempo era stato molto più copioso e degno di chiamarsi
"fiume". La raccolse, l'asciugo e pensò:

- "Stasera sarai al caldo in casa mia, fra le pagine di un libro. Quando, fra qualche tempo,
lo aprirò, mi ricorderò di questa fase della mia vita. In fondo, tutto col tempo cambia, si
trasforma, si modifica, si rafforza o scompare, dalla natura agli amori; il torrente, era un
fiume, che con la piena, incuteva paura, tu eri splendida e piena di vita sull'albero, e
verrai a casa mia, custodita in un libro, ed io..., beh, sicuramente troverò qualcuno che sappia
apprezzare quello che ho da offrire, non posso continuare a soffrire, quello che era non
tornerà più, ma in fondo "era veramente qualcosa o esisteva a senso unico?" 

Quella stessa notte, Morfeo la cullò fra le sue braccia, notando sul giovane viso la piega
di un sorriso.
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29-01-2016 Redazione Oceano La vita osservata con quel lento o impetuoso fluire, catturato nello sguardo di Elisa e nelle sue mani; questo scorre nelle delicate parole, che ci fanno avvicinare e sentire l’istante mentre tutto diventa eterno come pagina di un libro.

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Pubblicata il 25-01-2016

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