La valigia

(Abate Mariapina)


E rifaccio la valigia...
senza più nelle mani
la freschezza dei vent'anni.
Ricordo con quanta cura
riposi in fondo ad essa il mio destino.
Non dimenticai
la pila di speranze
per bene ripiegate
e poi, cento e mille sogni
pigiati in una scatola,
due ali, per farli andare in alto
e l'incoscienza annodata alla paura.
Avevo vent'anni e non serviva altro
per andare incontro alle incertezze.

E rifaccio la valigia...
non sarà così leggera questa volta.
Devo mettere la rosa
quella del primo appuntamento,
i fiori d'arancio
che le stagioni impolverarono
rubandone il profumo.
I tacchi consumati su cui camminai sola
e poi sale di lacrime e di mare.
Ho ancora la scatola dei sogni
oramai stanchi e sgualciti
...non presero mai il volo...
In un angolo sistemerò
il sacchetto degli attimi di gioia
i mesti rintocchi di una campana
tuti i silenzi e le parole
quelle che non furono mai dette.
E non dimentico la rabbia ed il coraggio
di cui non posso fare senza.

Stracolma è la valigia
ma ancora non la chiudo.
Non ho più vent'anni
né so dove andare,
intanto scrivo una poesia
e continuerò a viaggiare.