Viaggio di ritorno

(Mandala' Rosalba)


A proposito del concorso di poesia indetto, su facebook al quale avrei dovuto, e voluto partecipare, vorrei raccontarvi come invece, andarono le cose:
Quel sabato. Io e i miei figli si stava tornando dalla Puglia, direzione Torino, ero molto combattuta sul come rientrare, perché, avrei voluto andare da sola in treno. Ero intenzionata ad andare al grande evento, che si svolgeva ad Alatri, un concorso letterario, con premiazione poesie, e presentazione autori.! Avrei voluto conoscere i poeti che vi partecipavano, concorrevo, con una poesia, ero stata quindi invitata, ero curiosa di conoscere coloro, coi quali avevo comunicato tramite facebook, da almeno due anni. avrei voluto essere in prima fila durante la premiazione! quel giorno.il Primo settembre invece....
Il senso della responsabilità di madre aveva prevalso, da quando eravamo rimasti solo noi tre, dalla morte di mio marito, io mi sentivo ancora più responsabile, non mi andava di lasciare i ragazzi da soli, per il lungo viaggio, con quella macchina un po' vecchia, l'idea non mi faceva stare tranquilla ,così partii con loro.
Durante il viaggio, mio figlio scherzando,mi fece vedere l'uscita, e mi disse:
- <<“ma' uscita per Roma!!!.....>> :
- << non mi dispiacerebbe andare!>>,-risposi, come se volessi ripensarci,-
<>” " .Scherzavo ovviamente, in realtà mi ero rassegnata a non andare, il viaggio era già di per se lungo, e mi spiaceva, renderglielo ancora più tortuoso facendolo uscire dal solito percorso, ma diciamo che, forse, volevo dare ascolto al mio presentimento.., al mio sesto senso, ,perchè, da brava Pesci, io, avverto il pericolo.
Infatti, nei pressi di Bologna, la nostra auto, iniziò a strattonare,
rimanendo ferma definitivamente, in autostrada!
Siamo riusciti a spostarla strattonando, un po' a singhiozzi, in una corsia d'emergenza, peraltro nemmeno tanto sicura.
Erano le sei del mattino, del 1 settembre. Non sapevamo proprio come fare, l'unica cosa positiva era che fossimo tutti e tre insieme; mi ricordai di un biglietto in borsa, c'era scritto:“strada sicura” con tanto di numero verde; chiamai e in venticinque minuti ci vennero a caricare si trattava di un autosoccorso, diretto alla più vicina autofficina autorizzata di Bologna.
Ci caricarono con tutta l'auto! La cosa alquanto buffa , fu' che nel guardare i visi seri dei ragazzi, io fui presa da una crisi d'ilarità, non potevo credere di essere su quell'autosoccorso! Mi veniva in mente il maggiolino tutto matto,quel film dove l'auto prendeva il sopravvento e decideva lei, per gli altri, il percorso. Guardavo dall'alto l'autostrada, e la nostra macchina traballante, mi pareva dovesse cascare da un momento all'altro!
Stranamente esplosi in una risata!lo stare lì , mi faceva ridere! i ragazzi mi guardaron esterrefatti:
- << Che . ti ridi, ma'?>>”mi chiese mia figlia, mentre anche lei, non sapeva se ridere o piangere, per quell'assurda situazione-
- << Non posso farci niente... mi viene da ridere! Più guardo voi, così seri, e più mi viene da ridere,... più guardo l'autostrada, dall'alto e più non ce la faccio a smetterla, non preoccuparti ,tanto quello non può vedermi, è più in basso di noi,ahahahah mica può guardarmi!”>>
era riferito all'autista naturalmente! e intanto mi spanciavo! Per fortuna una volta giunti a destinazione, avevo smesso di ridere!
L'autista non si accorse di nulla, ed io mi ricomposi. Firmammo per burocrazia alcune pratiche non dopo essere stati informati , che i meccanici la domenica non sarebbero stati operativi.
Sempre nel pacchetto strada sicura, ci destinarono in albergo, tutto pagato da loro, tranne la riparazione dell'auto s'intende! In albergo ero talmente stanca. che mi addormentai, proprio mentre i risultati del concorso venivano trasmessi in diretta televisiva .
Sognammo e riposammo, in quei letti splendidi di un albergo bellissimo, ci beammo, fra quelle lenzuola candide, felici che tutto fosse compreso nel pacchetto assicurativo, che fortuna averlo avuto! Poi realizzai: avevo sognato, per tutta la settimana, di fare una nottata in albergo per stare ad Alatri, quando ci avevo rinunciato, ci ero finita ugualmente, in un albergo, ma stavolta a Bologna.
E per ben altro, motivo!
L'auto, con tutti i suoi problemi, aveva deciso che la vacanza doveva essere prolungata ancora. Così voleva il destino. Finimmo col visitare la bella città, di Bologna, fra l'altro, mai vista! Questo, mentre si attendeva la riparazione dell'auto. A parte l'intoppo, siamo stati bene, noi tre , uniti, nella stessa sorte! Ci fingemmo turisti, e per non smentire il tipo di personalità che ci accomuna, abbiamo cercato il positivo nell'evento negativo. A quel punto ricordai, quella sera d'estate,in cui da sola a guardare il cielo , avevo chiesto ad una stella cadente:” facci stare uniti! almeno noi!., uniti! e proteggici da ogni pericolo”; Forse la stella, o qualcuno lassù.... aveva esaudito il mio desiderio.