Corpo di solitudine

All'amore sono arrivato mille volte 
con la solitudine infinita di papaveri di pietra, 
gli metto pelle e coscienza, 
infiammo un animo verde 
e costruisco preghiere in ogni nuvola 
per essere l'amore degli incendi 
sotto il suo eterno sguardo di fiori 
coprendomi tutto,

ma, 
niente non rimane mai di me

non mi riconosco tra le sue acque, 
pronuncio solo leggende 
ed accarezzo uccelli di fango che abitano 
in questo mare del niente.

Nudo 
sono del triste vento d'autunno,

ma, 
mai dell'amore che annuncia voli.
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01-10-2013 Redazione Oceano I voli pindarici in amore spesso tanto più sono alti, tanto peggiore rendono la ricaduta, e tanto più insostenibile diventa la solitudine non voluta... una lirica che mette a nudo anche l’anima nella sua trasparenza introspettiva.

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Pubblicata il 18-09-2013

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