L'alba che si nasconde nel silenzio

La mia strada è un'altra cicatrice nella circostanza.
Cadere da una strizzata d'occhio al pericolo,
della mia tazza di carnevali marroni,
all'assalto di mondi di cappotto.

Propongo ricominciare di un eccesso nella distanza.
Dei roseti che graffiano questa riuscita a germogliare di ritorni.
Sentinelle ornamentali di questo gioco di astrazioni che si confondono.

Le sensazioni,
pinete azzurre che si abbandonano alla musica che mi fa male le dita.
Il cielo in opere di città che crescono nelle orecchie.
Come serpenti si allunga il desiderio negli addii,
vedo crescere i canini alternativi delle mie fiere vuote.

Visioni di stupore nei giardini di speranze nere,
dietro i silenzi che mi occultano,
dormono sotto chiave le aquile.

Tornare a vivere col parco nel cappello di un inventore di sentimenti.
Mettere luce sulla fatica.
Contemplare la memoria nelle fotografie fantastiche e trovare la realtà condivisa.
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Pubblicata il 23-11-2014

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