Vecchie barche morte

Ci sono passaggi senza avviso.
Dove il dolore seduce la pace.
Non chiede mai permesso.
La sua impunità lo fa mortale.
Egli è padrone delle tue ferite.
Un naufragio nel passato 
che ritorna dalle profondità.
A confrontarsi con la vita, 
a minare ricordi allegri.
E un inconscio lo cerca, 
immergendo pagine gialle.
Per le correnti del tempo, 
arriva invisibile all'attualità.
Riassestando vecchie barche morte, 
eco di un passato ancorato nel tuo mare.
Vecchie battaglie che risuonano, 
una ferita che deve guarire.
Nella solitudine che ti accompagna, 
perché non esiste dolore alla pari.
Oh dove starai calmo?
Andasti via lontano per sempre.
E capisco dei passaggi.
È che oggi si potrebbe arrivare.
Chi si ferisce si sta curando.
Converte l'acciaio ossido, 
nei fiori del sapere.
Come un fertile tossico, 
il dolore ci conduce fino a lui.
Degradando vecchie barche morte, 
come migliaia di essi.
Gli ancoraggi svaniscono.
Li increspi perdono inerzia. 
E della stessa forma il dolore si allontana.
Senza avvisare.
E la libertà accarezza il potere.
Sorride fresca eterna.
Lì dove nuove conquiste.
Dalle profondità del mare.
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Pubblicata il 30-05-2015

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