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Palpito di vento vivo, 
emerge dai precipizi 
della mia voce 
in ombra, 

infiamma un'animo 
nelle labbra 
che fanno fumo un sogno 
di pelle e verbi bianchi 
per i suoi pori.

Batte profondità 
sotto il ventre 
da un mare bambino 
che mi chiama 
dalla sua notte 
fertile.

Inventami in lampo, 
in astro fuggitivo.

Fiuta 
nelle mie ossa di schiuma.

Trasforma in giubilo 
ogni ora 
di morte 
che batte 
le porte della mia camera da letto 
in rovine.

Sei nata 
per seminarmi di anima 
le palpebre, 
per combattere i miei tori 
di ombra 
e svegliarmi le vene 
con un grido di luce verde.

Vieni, 
annida tra le rocce 
del cuore 
che si reinventa in arco-iride 
dietro ogni pioggia triste 
del suo sangue.