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Crescerò 
sotto i piedi di questa terra 
che mi mangia gli occhi.

Tesserò 
sui sogni 
un bosco di sillabe 
azzurre.

Riseminerò 
parole sul cielo. 
Parole 
non ancora nate 
eterne 
algide. 
Parole 
più vive 
della vita. 
Parole 
fuggitive
nude 
come petali 
di neve in primavera.

In fertili pianure 
di certezza 
legherò i miei grappoli.

Crescerò 
sul ventre del sole 
fino a che mi accechi 
la sua morte.
Fino a che nessuna 
ferita possa 
inchiodarsi nel mio fianco 
di nebbia. 
Fino a saziare 
la mia sete perpetua di luce 
e camminare 
con i piedi della mia volontà 
sull'altopiano sterile 
del mio sangue.