Lontano da te

Forse un giorno 
non mi riconoscerai;
forse 
potrebbe cadere in me 
tanto profondamente 
che gli archi del tuo cuore 
non basteranno
per strappare 
dal silenzio le radici.

Forse 
mi sento 
più strano, più vivo, 
come 
sbattendo su un trono 
di orizzonti.

Qui 
vicino a te, 
lontano da te, 
sotto una conchiglia di stagioni estive, 
ho perso 
in un angolo remoto 
del domani.

Qui 
devo stare, 
giusto nell'orbita vorace 
delle tue pupille;
qui 
al tuo fianco, 
ad un anno luce 
da te.

Circondami 
con l'appannamento della tua ombra!, 
inchiodami nella sacra pira 
delle labbra!
perché la terra fosse 
di miele e acciaio 
per ogni centimetro di sonno 
che si allontana pentendosi.

Forse 
mai capire, 
forse non è in grado di calcolare 
la dimensione esatta 
dell'assenza, 
ma nei vuoti 
in cui la solitudine fa il suo nido 
estendo una pergamena 
di dilemmi 
sulla mia pelle, 
e in ogni punto cardinale 
batte una ricerca.

Mille ceri di domande 
bruciano l'aria grigia nella quale abito 
e rimbalza 
un'eco dolce, 
un grido di immaginata luce 
nella fede immemorabile 
degli specchi.
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Pubblicata il 31-07-2013

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