Piedi di filo

Ho anima di cane 
e piedi di filo di ferro, 
per equilibrare la mia ombra 
ottusa.

Parlo 
con la metà della mia voce;
la metà della mia anima 
la prestai agli uccelli lunari;
essi divorano 
l'argilla delle mie ossa, 
per essi sanguino 
lacrime azzurre 
e cospiro 
contro l'alba. 

Sono 
tilde rotta 
nell'abbecedario dell'inverno, 
e continuo a rammendare le mie dita 
al letto ovattato 
della poesia, 
dragando tutte le vene 
del silenzio 
per seppellire ognuna 
delle mie morti 
o ingrossare lento, 
dolcemente 
il corpo 
di qualche sogno rachitico. 

Datemi 
una tomba di parole vive, 
una tomba di petali e dimenticanze 
che possano riparare 
questo formaggio gruviera 
della mia esistenza.
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Pubblicata il 26-04-2014

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