La maledizione di Penelope

(Lilic Milica)


Gridò a Odisseo irrequieto prima di partire:
porterai al di là il mio volto,
mi verserai in alto mare
perché io possa riemergere dovunque ti fermerai.
I segni per il mio viaggio lontano
dovunque tu vada lascerai,
mentre io legata dalla maledizione aspetto,
da cordicelle segrete legata,
perché tu possa illuminare il buio e la mia traccia
per togliermi le catene ogni giorno,
perché il Grande Progettista possa dire:
è passato il tempo d'angoscia,
la tentazione fu redenzione.
Dell'Esodo è l'ora.
Tocca a Mosè eliminare l'ostacolo,
perché la Grande Acqua si fermi,
perché tu possa attraversare il fiume
per giungere laddove la parola t'attende.
Attraverso l'acqua, oltre l'acqua oscura,
attraverso l'anello d'argilla del giorno
io colpita dal tuo sguardo
maledico in qualunque campo
di battaglia tu sia,
che l'Onnipresente faccia
che il tuo cuore sia legato ai miei fianchi,
e i tuoi occhi alla mia mente, la tua brama alle
mie tracce...
Che fugga da te - ciò che il tuo cuore vuole,
ciò che vedi, diventi scuro,
ciò che desidererai con l'anima - che sia morto,
non devi scamparla, ma perché non sei ancora
venuto?
Perché non vieni?!