Le mie mani nude

(Massi Andreina)


Sono nude le mie mani
come l’alba del primo giorno,
essenza di carne.

Il tempo scava solchi
che immutabile ragione non controlla.
Se guardo le mie mani
si incrociano sentieri senza un dove,
speranze dell’ignoto.
Muti i pensieri
raccontano di abbandonate chimere.

Mani callose, tenere, amorevoli,
violente che stracciano il silenzio;
mani che sanno stringere, carezzare,
amare, mani che cingono il tuo volto
che asciugano il pianto di insolente dolcezza.
E quando di me non resterà che un sorriso,
ricorda quel calore,
quell’abbraccio di chi ti ha sempre amato.