Ombra mia

(Ferrier Raymonde Simone)


Amica mia, che affianco mi cammini
esalti le stelle che illuminano sentieri.
Nel crepuscolare vuoto di rumori
evidenzi le scintille delle menti.
Sei mite complice di muri segreti
inondati di tenue luci
su cui crescono affiatamenti
ed intrecci di radici
dai significati esoterici.
Sei la sagoma costante che lega destini,
il tempo adulto guardingo che gioca su ripidi scalini
all'infinito ad accorciarli e a prolungarli.
L'inesorabile danzante fiamma nera
ora cupa ora ludica o lunatica
che mai si stanca
di sbadigliare sulla sera.
Sei casuale, alle ali del vento appesa
come pure alla zavorra della verità.
Ogni sfumatura mia e romanticismo capisci.
Gioie e tristezze mie non fraintendi
e con me, altalenante e fedele, le segui.
Nemmeno a mezzogiorno tradisci;
affidabile, alla materia viva ti accorpi
e con lei non vista ti mimetizzi.
Ombra mia, così bagnata di bagliore
ne assumi il tepore, il colore, persino lo stupore
e con i suoi raggi ricamiamo fiabesche storie
da appendere lassù alle gocce dei lampadari,
antiche trine in cui avvolgere i ciondolanti cuori.
Ombra mia, siamo candele desuete ed inscindibili
saldate da misteriose eterne ceri
e nelle lunghe sere di invernale nostalgia
io e te ci stringiamo forte
intorno a ceneri e tizzoni ardenti,
intorno a focolari vissuti ed immaginati
facendoci dolce compagnia.
Io e Te, ombra mia,
mai ci sentiamo del tutto Sole.. né sole.