Vento del nord

(Porritiello Natale)


Voliamo via, mio cuore, voliamo via.
Sono stanco di parole vuote e di sentimenti smarriti.
Dei campi, dei monti solitari, ho nostalgia...
ma presto, presto, andiamo via... o ne morrò.
Già sento un forte vento di tramontana che mi trascina
là dove non cresce erba amara per giovani perdenti,
sì, sì, da queste dorate case fuggiamo.
Dai falsi ideali, dalle convenzioni sociali,
dalla vuota moda, fuggiamo.
Andiamo là dove lodar non s’oda
l’oro di Giuda marcito ideale.
Dall’indifferenza, dagli amori persi,
dalla solitaria esistenza,
fuggire io voglio, cuore mio, e inebriarmi
col sano odore di terra arata.
Nacqui in ritardo, certo non dovevo vedere
la luce di questa grigia età.
Rimembro i giorni di racconti arcani
quando la fratellanza stringeva le mani e i cuori
e l’amore era vita, era terra da amare
e non da calpestare e tradire.
Avanti! avanti! ancora! Ancora più presto,
vento del Nord! Da questa società portami lontano,
ho della fantasia...che si affranca
il mio cuore ribelle e fiero.
Avanti! Avanti! Andiamo rapidamente
là dove l’uomo il passo mai portò,
a vivere, a morire liberamente
dentro l’asilo che il mio cuore sognò.
Il mio selvaggio cuore che in un sentiero
deserto il mio destino spingendo va ...
Fermati, o vento, solo in un bosco,
nella verde immensità.