Echi dalla luna

(Viscido Annarita)


Chi è ' che parla e' la Luna
ora limbo delle credenze dei sopravvissuti al parto,
trionfi illusi intramontabili dei mai sorti,
vomitati dalla vita in stallo ai venti linfa di realtà,
e credendosi in vita camminano
In una terra dei non uomini
Feroci si dimenano come canne
Al soffio dello spreco,
Gonfi di ego,
Marciano come lenzuoli
Nella certezza,stolti,
Del loro primo amore
La gloria, vana ovunque,
Credono la loro storia,
Sciocchi , e accrescono purtroppo,
Si uniscono in bolle di sapone
Fotografie, imitazioni
Spalle strette
Giubbe di rame
Si modellano al momento
Come replicanti fioriscono
E mi inorridiscono
Con i loro pallidi Pensieri
Vili mai prodighi
Si camuffato con colletti
Dalle belle cravatte