Runa

(Sancino Elisabetta)


Ti reco inciso dentro al mio cuore
come la più potente delle rune,
sigillo che marchia le spade,
impronta ancestrale.
Sei la ferita che mi tiene viva,
materia pulsante sotto la pelle,
la mappa sensibile della mia febbre,
l'ocra rossa che ti definisce e mi accende.
La tua forma circoscrive il cosmo
in un triangolo di cielo e spine.
Sei la mia porta sull'assoluto,
il nuovo inizio dopo la fine.