Per questo pigio il citofono

(Tedde Maria Teresa)


Banconote noncuranti nelle tasche
e le tue mani sul mio collo sottile
di nuvola in nuvola, di pozzanghera in pozzanghera,
glu glu glu e sguardo obliquo:
tubano i piccioni e raccontano
chiacchierate storie di Giulietta e Romeo
a burattinai di strada sotto il vento gelido
di cuori che non san più dove si scalda l'amore.
E noi a saltellare e a ridere.
Fontane di S .Francesco dissetano le nostre bocche
in un via vai di gente senza senso
di chewing gum di labbra rosse e umide di baci raccolti per caso.
Che voglia di fermare le persone
e di guardarle negli occhi vuoti da robot
e chieder loro
come si fa il bucato
per sbiancare il cuore intorpidito
e sapere se
l'uomo l'attende ancora quando squilla il campanello
e la prende fra le braccia
e poi la porta a letto
per ricordare il suo profumo.
Per questo pigio il citofono
d'un cielo bigio e stanco
e cigno di primavera
mi butto fra le tue braccia d'ardesia.