Le barche d'autunno

(Kallco Arjan )


Alcune barche quest’oggi,
Nel primo giorno d’autunno,
Addormentate dopo l’ultima notte
Della follia estiva, giacciono solitarie
In riva al lago. Che triste destino!
Non ci sono più rematori
Che d’estate le portavano lontane
Sotto la luce lunare
Verso orizzonti liberi.
Non ci sono più onde accarezzanti
Luminose di giorno
Che profondamente della loro delizia
Godevano. Ridevano tutte assieme,
Perché rideva la vita.
Ora sono prigioniere delle frontiere
Inespugnabili del tempo.
Eh, quel tempo ormai sembra dimenticato
Sommerso nell’acqua fredda, mentre
I brividi invadono ovunque la terra intorno.
L’abbandono dorme nudo
Sotto il nuovo mantello della natura,
La primavera è l’uccello migratore
In volo.