Tra la filosofia, la teologia e la scienza c’è contrasto? Alcuni affermano che all’origine del mondo non c’è stato Dio, ma la materia. In pratica non sarebbe stato Dio a creare l’universo e l’uomo, ma tutto sarebbe il risultato di un evoluzionismo della materia.
A questo punto non si potrebbe ipotizzare che la materia è esistita da sempre, che è eterna ed increata e che tutto sia scaturito dalla sua evoluzione?
Amore di Cristo che già qui nel mondo
Comincia ed insegna il viver più buono…
Da: Poesie religiose, 1936 – 1947
Che la poesia contemporanea volga lo sguardo nella direzione della spiritualità al fine di operare una rifondazione dell’umanesimo, mi pare, in questo nostro tempo, un fatto rilevante e culturalmente impegnativo.
La spiritualità, infatti, non è una alienazione dalla realtà, ma un modo di essere nel mondo per cambiarlo. Uno dei poeti che nel ‘900 ha contribuito a dare un forte impulso a questa esigenza del cambiamento attraverso il richiamo alla spiritualità umana è stato sicuramente Clemente Rebora, la cui poetica, spesso malamente interpretata a causa di pregiudiziali ideologiche - (ricordiamo che Rebora si è convertito al cristianesimo divenendo sacerdote) – contiene in sé orizzonti di lucida ideazione nella direzione di una ermeneutica della storia capace di dare ancora oggi nuovi impulsi per la costruzione di un secondo umanesimo.
La filosofia di fondo di tra ragione, verità, sospetto e contraddizione
Certamente Sciascia è stato nella sua esistenza di uomo con una filosofia esistenziale tesa a “cercare la verità”, una verità non dogmatica ma con una visione laica, una verità sopra le parti e le cordate, tant’è che non esitò a mettersi in una linea di contestazione con l’allora protagonista del giornalismo italiano, Eugenio Scalfari, Direttore de La Repubblica, coniando quella frase nessuno è al di sopra di ogni sospetto.
Il rapporto tra poesia e filosofia è qualcosa che non appassiona molto i poeti. In realtà, la questione merita approfondimenti e argomentazioni che non possono certamente essere fatte in questa sede, che tuttavia spingono a qualche riflessione.
Io credo che la poesia e la filosofia abbiano elementi in comune. Entrambe, infatti, hanno in comune la vita e le domande su di essa, il problema della cono-scenza e, in particolare, la meraviglia, stando a quanto si evince dal testo del Teeteto di Platone e dal primo libro della Metafisica di Aristotele, in cui si parla della meraviglia come origine della filosofia, del domandare circa il senso delle cose e del Tutto.