Un alto punto di saldatura tra tensione espressiva e vocazione comunicativa si coglie d’abord nella raccolta poetica in lingua, Brezza ai margini (Museo Mirabile, Marsala 2022) di Josè Russotti: specimen invero ragguardevole dei traguardi di leggibilità cui può pervenire la poesia contemporanea, evitando sciatterie prosastiche o, per converso, frustranti oscurità neo ermetiche, ma conservando lo stemma ritmico, metrico, timbrico, simbolico che le è proprio.
Le prime cinque liriche della prima delle due sezioni di cui l’opera si compone, Amare è vita, sono stabilmente imperniate sulle volizioni, i pensieri, le angosce di un io poetante tuttavia speranzoso, che avverte nel «silenzio dell’erba» il grido di dolore di chi nei «vicoli stretti del presente» non trova più «la porta di casa», o soffre per il vuoto degli assenti, o rievoca nella «bolgia infinita della sera» le intrepide illusioni mancate o si conforta sapendo che, come per incanto, sorgerà «il sole del mattino», o cerca un conforto frugando «nei vicoli della memoria».
Un libro in cui emerge l’animo inquieto e sensibile di chi vive e ama profondamente la sua terra
Moravia era convinto che “poeti ne nascono tre quattro soltanto in un secolo”, riferendosi ovviamente ai grandi poeti nazionali. E, se guardiamo alle storie e alle antologie della letteratura italiana, nella fattispecie, non possiamo dargli torto.
Giorgio Bárberi Squarotti, poeta (si veda l’edizione completa delle sue poesie in Dialogo infinito, Genesi Editrice, Torino 2017) e critico di poesia contempo-ranea (basti considerare I miti e il sacro. Poesia del Novecento, Pellegrini, Cosenza 2008), d’altra parte, nel rammaricarsi per la profluvie dei poeti contempo-ranei, condannava, giustamente, “la stoltezza e la presunzione” di moltissimi di loro, aggiungendo che “di metrica e ritmo non sanno nulla” e affermando che “sono degni di lettura soltanto se hanno la consapevolezza dei loro limiti, con ironia e un po’ di gioco e divertimento” (in La quarta triade, Spirali Edizioni, Asti 2000). Tesi difficilmente contestabile, peraltro.