Un’odissea di frutti e fantasia
Giuseppe Arcimboldo nacque a Milano il 5 aprile del 1527 e mori nella stessa città l’11 luglio del 1593. Conosciuto come uno dei pionieri del ritratto allegorico, con uno stile particolare riuscì ad incapsulare la meraviglia e la bizzarria del Rinascimento. Arcimboldo, celebre per le sue composizioni figurative realizzate unendo elementi naturali, quali frutta, fiori, pesci e altri simboli della natura per formare volti umani, caratterizzo un approccio ludico e surreale, giocando con la percezione e l’immaginario.
Percorre con semplicità le consuetudini di un tempo
Jean-François Millet fu un pittore francese di notevole sensibilità artistica, nato da una famiglia di contadini a Gréville-Hague il 4 ottobre del 1814 e deceduto a Barbizon il 20 gennaio del 1875, diede vita a nume-rosi dipinti sotto forma di racconti quotidiani figu-rando, benanche, il lavoro nei campi, poiché si dedicò anch’egli alle dure mansioni agricole apprezzando il dono della semplicità. Considerato tra i maggiori esponenti del Realismo, portiamo in visione due opere di meravigliosa caratura concettuale, analiz-zandone la bellezza che vi è intrisa in entrambe.
Ai tempi della 60esima Biennale di Venezia” vantano un vero viaggio
emozionale
Nel cuore di un percorso emotivo l’arte esalta un concetto fondamentale, ossia il valore estetico intriso da una forte sostanza magnetica che, come il flusso di un fiume instancabile e cristallino, vi è sorgente dei nostri stati emozionali.
Il Dott. Prof. Giorgio Gregorio Grasso, critico e storico dell’arte, con il suo meritevole linguaggio cognitivo ha voluto promuovere le opere di centinaia di artisti viventi con la volontà di offrire loro una vetrina importante. Da qui ha ideato un catalogo, edito dall’Istituto Nazionale di Cultura, che racchiude delle opere d’arte di varie stesure stilistiche e con un’unica importante congiunzione fra tutte: il linguaggio delle emozioni.
di Van Gogh sprigiona favolosamente l’estro d’autunno
Ci accoglie, poeticamente l’autunno. Pensieri che si compongono romantici e variopingono calorosamente d’estro visivo ogni paesaggio. Colori, generosamente magici, uniti in una pittura maestra che rende anche un quadro un successo, unico, nel percorso della vita. Perché in fondo è così che ci abbraccia l’andamento naturale delle cose, anche se, talvolta, viviamo in uno spazio temporale radicato dalle bellezze che oscu-riamo con dannate distrazioni incontrollate. E mentre ogni periodo ci fa dono di quelle virtù pure e divine, noi, esseri impuri, andiamo alla ricerca di impegni su-perbi, per appagare il nostro ego sistematico, annullando quella stratosferica e grandiosa semplicità naturale che vi è dinnanzi ai nostri occhi… la Vita.