Alessia Pignatelli

Salvador Dalí

L’interprete del tempo con la filosofia dell’ipermollezza

Quanto conta il nostro tempo? – L’infinità di un vita eterna.
Su questa domanda a cui ho già voluto svilupparne una risposta, ho scelto di condividerne con voi l’importanza delle opere di Salvador Dalí il quale, mediante un surrealismo decisamente veritiero, è riuscito a depositare la ricchezza assoluta del nostro viaggio esistenziale illustrandone, a suo modo, un grande riferimento... l’orologio.
Salvador Dalí all’anagrafe: Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí I Domènech, nacque l’11 maggio del 1904 nel piccolo villaggio agricolo di Figueres in Spagna e vi morì in loco il 23 gennaio del 1989.

I quadri descrittivi di Caspar David Friedrich

Segnano con pregevolezza il grande concetto dell’Arte

Sulle ali di un tramonto vi è il saluto della luce, angelico il sole nel suo fascino esplosivo che, come cavaliere del mondo, s’inchina alla nostra attenzione. Magica scena... racchiusa nell’arte dell’infinito creare. Con questo sipario emozionale, esaltiamo la meritevole pittura di Caspar David Friedrich, pittore tedesco nato nel 1774 a Greifswald e deceduto nel 1840 a Dresda.
Egli fu un attento conoscitore dei paesaggi e dei loro relativi effetti di luce, rivelandosi tra i maggiori esponenti del Romanticismo tedesco.

Frida Kahlo

La pittrice messicana divenuta celebre per i suoi dipinti sofferti

Avete presente un agricoltore biologico? Egli è una persona che con amore nutre l’ambiente per produrre sempre nuova vita generando dei frutti incontaminati. Ebbene l’arte è proprio questo, è la coltivazione biologica del nostro Io radicandone delle consapevolezze autentiche. Frida Kahlo, (nome completo Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón) fu una pittrice messicana dal gran talento stilistico.
Nata a Coyoacán nel 1907 e morta nello stesso villaggio in periferia a Città del Messico nel 1954, trasformò i suoi molteplici dolori in un importante viaggio artistico. Mediante l’arte lasciò emergere i suoi tragici traumi fisici ed emotivi scuotendone delle malinconiche visioni compositive.

Dal palio della giostra cavalleresca di Sulmona alle opere pittoriche di Luna Berlusconi

“Rievocazione storica”, sentire il suono di queste due parole è già poesia. Ci troviamo nel cuore di Sulmona, una caratteristica città abruzzese che, con le sue pulsioni antiche, effonde un forte richiamo artistico e culturale. In uno dei suoi spettacolari eventi, la giostra cavalleresca – giunta ormai alla ventisettesima edizione – rappresenta il sogno di un passato che non si è mai dissolto, poiché compenetrante sulle nostre visioni di bellezza. E proprio qui, in questo suggestivo evento diretto con grande impegno e coronato da tutti i partecipanti quali dame, cavalieri, armigeri, sbandieratori, suonatori di chiarine e dalla “ricercata” Regina Giovanna d’Aragona – che vi è sempre inter-pretata da un volto noto – affiorano delle avvincenti sfide, dove i cavalieri più forti e appartenenti ognuno ad un sestriere, si imbattono in un torneo cavalleresco alla conquista del Palio.

Claude Monet, l’impressionista depositario della bellezza

Pensieri… che scivolano tra i colori e si mescolano nella sostanza delle forme. Siamo noi, nel tracciato delle nostre sensorialità, in un viaggio di percezioni che ritornano sempre al nostro nucleo produttivo, ossia alla nostra identità emotiva. Ed è proprio dall’emotività umana che affiorano le opere più belle, incentrandone l’importanza dell’arte storica e che, ad oggi, si rivelano dal carattere eterno. Claude-Oscar Monet fu un grande pittore impressionista francese, nato a Parigi nel 1840 e morto a Giverny nel 1926, lasciò ai posteri un patrimonio artistico di grandiosa entità emotiva. I suoi dipinti infatti racchiudono come “scrigni preziosi” delle forti sensazioni autografe che, suggellate dall’estro produttivo, arricchiscono di significato la poetica stesura pittorica.

Alla scoperta del mistero con le opere di René Magritte

Non c’è peggior dittatura di una falsa democrazia. Con questa visione di Mohamed Fedi Ben Saadi incorniciamo il quadro della vita, manifesto del disgusto più tossico procreato dai nulli. Così, traendo ispirazione da un delicato momento balzato sulle insidie del tempo come carne marcia, ho pensato fosse l’ora giusta per incentrare drammaturgicamente quelle malsanità che sopraffanno i diritti altrui senza alcun diritto.

Giovanni Bellini, l’innovatore della pittura veneziana

Giovanni Bellini, conosciuto anche come “il Giambellino”, è stato un pittore veneto tra i più celebri del Rinascimento. Nato intorno al 1430 a Venezia e deceduto nella sua città di origine nel 1516, ha dimostrato l’amore per la sua patria senza mai tradirla e facendone, benanche, un punto di forza sullo sviluppo delle sue opere pittoriche.

Nel cinquantenario della morte di Picasso

Ricordiamo l’artista senza epoca

Pablo Ruiz Picasso nacque a Málaga il 25 ottobre del 1881 e morì a Mougins l’8 aprile del 1973. Fu un pittore, scultore e litografo spagnolo tra i più influenti del XX secolo e, mediante la sua poliedricità professionale, possiamo definirlo “l’artista senza epoca”. Infatti, incentrando l’attenzione sui suoi straordinari dipinti, troveremo degli stili versatili, che volgono all’adattamento multiforme dell’espressione visiva incentrandone, benanche, un orientamento attuale.
La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto. Con queste parole di auto-presentazione, l’artista ci lascia carpire la volontà di non distaccarsi mai da questo preciso concetto, dando quindi sfogo alla sua “creatività cieca” con l’arguto spirito di abbandonarsi al sentimento. Sentimento che si contraddistingue in periodi appartenenti a dei colori.

Articoli di Alessia Pignatelli

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