Enrico Marco Cipollini

La normalità tra status e ruoli

È difficile dire che sia in quanto dipende da tante variabili. Ogni tipo di società ha dei tipi di norma differenti dall'altra. Nelle società occidentali abbiamo sempre visto come inferiore – oltreché per ragioni economiche – il boscimane o altro, mentre l’antropologia culturale ci insegna che ogni società ha il suo optimum: la differenza non è da scambiarsi con “anormalità”.

La psicologia come scienza del comportamento

Il behaviorismo o psicologia oggettiva del comportamento trae il suo proprio humus proprio dalla psicologia animale. Le radici di tale corrente sono da ricercarsi soprattutto nella filosofia inglese dell’evoluzione (Darwin) nonché nello scientismo positivista di Comte o visione positiva della scienza come pura oggettività. Tale corrente è debitrice degli studi di Pavlov e della scuola del grande neurofisiologo e zoologo tedesco Jacques Loeb.

Galton e la psicologia differenziale

Francis Galton, cugino del più famoso Darwin, fu una persona eccentrica ma era sir quindi ogni stranezza gli fu perdonata. Egli s’occupò praticamente di tutto, anche delle cose più impensate, ebbe modo di viaggiare come esploratore per cui si occupò di psicologia solo per qualche lustro, assorbito dalle sue tante curiosità.
La sua opera prima parla dell’ereditarietà degli ingegni e risale al 1869; è molto discutibile in quanto studia la trasmissione dei caratteri geniali tramite le biografie di uomini celebri e biologicamente viene ad affermare la frequenza degli uomini geniali secondo le famiglie che li hanno generati.

John Stuart Mill (esperienza e fenomeno)

Figlio di un eminente pensatore fautore dell’utilita-rismo quale fu J. Bentham nonché dell’associazio-nismo psicologico , John Stuart-Mill è uno degli spiriti più illuminati del suo tempo, tra cui ricordiamo, quale esempio, la sua lotta per l’emancipazione femminile nel suo libro del 1869, Sulla schiavitù femminile.
La sua filosofia con il suo Sistema di Logica (1843) rappresenta il miglior approfondimento non solo del positivismo ma della miglior tradizione empirista inglese.
Il suo punto di partenza è la riduzione della realtà a “stati di coscienza” donde ne discende una critica radicale e strenua alla logica tradizionale.
Così s’articola la sua critica alla logica “associazio-nistica” troppo “meccanicista” del padre da cui fu educato.

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