Il 25 novembre in tutto il mondo si commemora la Giornata in-ternazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La ricorrenza affonda le proprie radici nella storia di tre sorelle che hanno combattuto per la libertà del loro Paese
Ci accorgiamo di alcune realtà drammatiche solo quando accade qualche ricorrenza. Un anniversario che denuncia e condanna la violenza sulle donne invita ad aumentare la consapevolezza di essere ancora lontani da una società che considera uguali nei diritti l’uomo e la donna. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha indicato il 25 novembre come Giornata contro la violenza sulle donne in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste politiche massacrate per ordine del dittatore Rafael Leònidas Trujillo.
Alla riscoperta di Umberto Mastroianni
Nel cuore del Lazio si trova uno dei territori più interessanti del centro Italia grazie alla presenza di illustri personaggi come Caio Mario e Cicerone, San Benedetto, Vittorio De Sica, Umberto e Marcello Mastroianni. Una valle quella della Ciociaria, da esplorare con la mente e con il cuore per leggere pagine di storia che vanno dalle civiltà più remote fino alle avanguardie contemporanee.
Pittore e scultore colombiano, è considerato l'artista vivente più famoso del paese sudamericano
Di Fernando Botero Angulo, pittore, scultore e disegnatore, nato a Medellin il 19 aprile 1932 e recentemente scomparso a Monaco il 15 settembre del 2023, ricordiamo soprattutto l’originale concetto di bellezza intesa come dilatazione volumetrica. Se oggi la bellezza è sinonimo di magrezza e apparenza in Botero le donne “grasse” si rifacevano alle veneri preistoriche per le quali il bello era collegato all’abbondanza ed alla fecondità. Del resto in Botero la deformazione non solo dei corpi ma di tutta la realtà deriva dal desiderio di sensualità intesa non in modo erotico ma esistenziale: “Non dipingo donne grasse (…) ciò che io dipingo sono volumi. Quando dipingo una natura morta dipingo sempre un volume, se dipingo un animale lo faccio in modo volumetrico, e lo stesso vale per un paesaggio”.
Riflessioni della scrittrice Maria Assunta Oddi
Carlo Bo nasce a Sestri levante nel 1911, è considerato il più grande critico letterario del novecento per la capacità di evidenziare al di là dei propri condizionamenti ideologici e culturali, l’anima universale della scrittura. In uno sforzo di comprensione storica Carlo Bo, infatti, parlando degli autori abruzzesi, non giudica secondo propri principi di estetica, ma ponendo le opere nel proprio contesto temporale-spaziale, ne evidenzia il rapporto con i destinatari.
Del resto la letteratura serve alla vita pratica e non solo alla comprensione dei fatti. Nella ricerca erudita come esperienza di lavoro metodologico Carlo Bo ha compreso che ogni autore continua a trasformare la società se comunica con le nuove generazioni.