Maria Assunta Oddi

Cesare Borsa “Il cantore della gente dei Marsi”

IN FOTO: Maria Teresa Rubeis, moglie del pittore Cesare Borsa, con l’Assessore Mauro Petricca e, al centro, la scrittrice Maria Assunta Oddi

La Società Operaia di Mutuo Soccorso, nel contesto della Maratona natalizia di beneficenza Telethon Italia, ha allestito, presso la propria sede in viale Duca Degli Abruzzi, da sabato 11 al 17 dicembre, la personale dell’artista Cesare Borsa. Di lui e della sua pregiata opera pittorica, hanno scritto intellettuali della Marsica come Vittoriano Esposito, Angelo Melchiorre, Ugo Maria Palanza, Giovanni Pagani, Antonio De Angelis, Giuseppe Buccella, Sergio Mazzei, Mario Guidotti e Gina Basso mettendo in risalto l’amore per la sua terra.

LIBERTÀ DI STAMPA: il suo ruolo nella democrazia

Il giornalismo come sostenitore della libertà di espressione nelle società democratiche

Il 15 settembre si è celebrata la Giornata Internazionale della De-mocrazia dedicata alla libertà di espressione e di stampa, fonda-mentali per la costruzione di un’opinione pubblica consape-vole dei suoi diritti e interessata alla gestione dello Stato per il “Bene Comune”.

Luco dei Marsi. LE STANZE DEL TEMPO. Tra storia e memoria nel cuore del centro storico

Storie e memorie del prosciugamento del Lago Fucino: una delle maggiori opere di ingegneria idraulica mai realizzate in Italia viene raccontata dalle mille voci che intorno al lago vissero o lavorarono, lo venerarono come fluido dio o lo prosciugarono fino all’ultima goccia

La Cooperativa teatrale Lanciavicchio, nell’ambito degli eventi estivi, ha messo in scena uno spettacolo itinerante nel centro storico di Luco dei Marsi nella giornata del 15 luglio.
L’architettura dei luoghi, unica nella Marsica, per la sua particolare struttura urbana, costituita da vicoli scoscesi sulle rive antiche del lago, ha creato suggestive “Stanze” di parole, suoni e luci suscitando sensazioni tramite l’evocazione di antiche memorie. “Rue” gradinate, sporti e piazzette hanno costituito un suggestivo scenario affacciato sulla piana del Fucino per il racconto della nostra storia coinvolgendo artisti e fruitori in un orizzonte ermeneutico. Pertanto l’ellissi drammatica si è armonizzata perfettamente con l’ellissi narrativa consentendo allo spettatore la condivisione del palcoscenico.

Come i balconi di città

Undici racconti scritti con penna delicata e appassionata del marsicano Roberto Cipollone. Undici storie che parlano di paesi e lontananze, di città e ritorni, di cure e passioni. Undici sguardi su mondi reali e immaginari e sull'umanità varia che è in grado di popolarli

Gli undici racconti contenuti nel libro di Roberto Cipolloni, con sensibilità poetica, costituiscono la sua “autobiografia” più intima rivelandoci con umiltà i piccoli grandi misteri della vita. La narrazione dei suoi stati d’animo si dipana davanti al fruitore scorrevole ed empatica per farsi guida alla scoperta di quelle verità semplici ma assolute che non sempre siamo in grado di cogliere. Certamente l’autore condividerebbe la frase di T.S. Eliot: “Fare le cose utili, dire le cose coraggiose, contemplare le cose belle: ecco quanto basta per la vita di un uomo”.

Lo sfruttamento minorile: un fenomeno globale che non risparmia nemmeno l'occidente

Sono centinaia di milioni i bambini coinvolti. Una piaga, ricordata da Francesco all’Angelus.
L’Unicef: abbiamo il potere di cambiare le cose

Una settimana intensa di riflessioni quella caratterizzata dalla ricorrenza della giornata mondiale contro il lavoro minorile, dall’appello del Presidente Mattarella e dal Pontefice Francesco all’eliminazione della piaga dello sfruttamento dei ragazzi e, infine, dalla “Relazione al Parlamento” tenuta, nella giornata del 14 giugno, dall’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, presso la Sala Capitolare Minerva, da Carla Garlatti.
Matteo Lancini, durante l’incontro, leggendo la lettera agli adolescenti, evidenzia come il profitto, l’individualismo, il bisogno insopprimibile di visibilità nella società globale metta in evidenza l’emergenza educativa.

Capaci, trent’anni dopo per non dimenticare

Il 23 maggio 2022 si è celebrato il 30esimo anniversario della strage di Capaci, l’attentato in cui morì il magistrato Giovanni Falcone. La mafia chiuse i conti e cambiò il corso della storia

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Il 23 maggio del 1992, un’esplosione sull’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi con Palermo, provocò la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre poliziotti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Due mesi dopo, il 19 luglio, fu la volta di Paolo Borsellino dilaniato con i suoi agenti davanti alla casa della madre. Nel trentennale dell’eccidio non è possibile restare indifferenti al ricordo della commozione di quei tragici giorni vissuti nella disperazione non solo dai superstiti e dai familiari delle vittime ma da tutti gli uomini e le donne che considerano fondamentale vivere in uno Stato di diritto.

In 25 mila alla Marcia Perugia Assisi per la pace in Ucraina

Si è svolta domenica 24 aprile, vigilia della Festa della Liberazione, la Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità. Papa Francesco “Fermatevi! La guerra è una follia”.

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La marcia della pace e della fratellanza è un giorno di scuola che, come laboratorio di cittadinanza attiva, si veste dei colori dell’arcobaleno per educare i giovani alla solidarietà tra i popoli. Il primo principio del preambolo alla Costituzione dell’UNESCO “Poiché le guerre cominciano nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che le difese della pace devono essere costruite” pone, in un mondo che cambia, l’emergenza educativa nella logica interculturale.
Contro l’etnocentrismo, che consiste nella tendenza a mettere al centro la propria identità sopravvalutandola e magari assolutizzandola, è necessario far apprezzare la diversità culturale come valore arricchente, in un rapporto di interscambio e d’interazione reciproca.

Insegnare la pace in tempo di guerra

La pandemia e ora la guerra in Ucraina hanno generato un disagio esistenziale drammaticamente doloroso. Tuttavia questa tragedia collettiva che stiamo vivendo può offrire un motivo per riflettere sulle priorità soppesando il valore specifico di ogni cosa. Una di queste è senza dubbio la scuola. La lontananza dalle aule e la virtualità dell’esperienza didattica, solo in parte attenuata dalla Dad, hanno messo in rilievo che la scuola, prima di essere informazione nozionistica, è soprattutto relazione e condivisione di responsabilità tra coetanei. Al di là dei saperi disciplinari, pur essenziali per l’acquisizione di competenze, è necessario che la scuola sia in grado di offrire a ciascun studente occasioni di crescita umana significativa sia a livello emozionale che sociale.

San Valentino

Quando l'amore è un'opportunità in più per amare, amarsi e lasciarsi amare

In questo tempo di emergenza pandemica parlare d’amore rappresenta la voglia di riguadagnarsi una possibilità di relazioni significative, scavando a mani nude nella roccia del pregiudizio e dell’egoismo.
Soli siamo incompleti - è stato scritto - ecco perché si cerca un’altra anima. Ogni tempo e ogni popolo narra il bisogno insopprimibile d’amore.

Elogio alla libertà di Stephen Hawking

Prendendo spunto dal testo teatrale "Dio e Stephen Hawking" scritto da Robin Hawdon, regia di Alessandro Gassman

Prima del 19 giugno del 2012, quando assistetti alla commedia Dio e Stephen Hawking dall’umorismo sottile ma dai risvolti satirici inquietanti, non avevo mai considerato la valenza esistenziale e umana dell’opera scientifica del fisico nato ottanta anni fa a Oxford nel Regno Unito.
Il testo teatrale scritto da Robin Hawdon con ideazione e Regia di Alessandro Gassman, avvolto nelle immagini originali di Simona Gandola, portò in scena la grande forza evocativa di due grandi attori, Emanuele Maria Bosso e Sergio Meogrossi, nostro amato conterraneo.

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