Il pittore e docente francese che raffigurò scenari intrisi di significato
Quando uno stato di stress avanza l’arte può conso-larci dai nostri mali portandoli lontano dalla nostra dimensione attuale e offrendoci dei momenti pacifici. Queste dolcezze, che sgomberano i pensieri stres-santi, estroiettano luce sul faro della speranza donan-do, ad un’anima fioca, una nuova energia. Da qui presentiamo l’arte di un pittore che, con i suoi lavori armoniosi, può indurci ad uno stato benevolo.
L’irrequietezza portò la sua pittura all’eccesso
Emozioni scalze, confluite su fredde scene diaboliche, si tratta di un’arte controversa, di sceneggiature pittoriche che possono rivelarsi irritanti quasi come fossero delle soap opere incessanti e dalle musiche cruenti. Ma nel paragone decisamente impropor-zionale e che giunge a noi semplicemente come un filo conduttore provocatorio, motivante sull’analisi di ansie e angosce, troviamo la produttività del pittore che, in assoluto coinvolgimento emotivo, non recitò delle false interpretazioni bensì trasmise, con il suo alleato pittorico, delle tumultuose sensazioni tormen-tate dal suo vero Io incauto.
Non so quanto le parole possano conquistare lo sguardo, ma so che se negli occhi di qualcuno ci sono lacrime di emozioni, ogni parola può rivelarsi un mezzo potentissimo per approfondire ciò che già è.
Questo personale pensiero che risuona nella mia testa come forza selvaggia, l’ho appreso dopo diverse stesure recensitive che si sono rivelate molto importanti per l’interlocutore.
di Edvard Munch furono bandite nella Germania nazista
Un talento travagliato dalle sue stesse emozioni, Edvard Munch fu un pittore norvegese con un’infanzia disagiata dalle malattie e dai lutti familiari che ne accentrarono il suo stato di terrore lasciandolo sfogare per mezzo della pittura.
Nato a Løten il 12 dicembre del 1863 e deceduto a Oslo il 23 gennaio del 1944, offrì al suo trascorso artistico un importante bagaglio morale che accese la sua pittura con intensa forza psicologica.
L’urlo di Munch è il dramma dell’esistenza, della circoscrizione di ciò che siamo già dalla nascita in un destino preconfezionato dal non ambito ma obbligatorio traguardo, la morte.
L’opera espone un forte stato di terrore dell’uomo che vi è sovraccaricato dai conflitti psicologici che scuotono violentemente anche lo spazio che lo circonda con dei colori decisi e delle forme tortuose.