Non facile seguire ma soprattutto comprendere le dinamiche che ci coinvolgono nel quotidiano, anche se tutti noi, cercatori di pace, abbiamo imparato a evitare scontri e compromissioni con i fatti che avvengono. Allontanandoci dai pericoli o presunti tali, ma anche affrontandoli con acquisita compostezza, studiando la vita ma soprattutto cercando di capirne il significato. Allontanarsi dall’altro non sempre può essere una decisione costruttiva, perché impedisce di conoscere i suoi bisogni ma prima ancora impedisce di conoscere i propri.
È difficile essere sereni nel nostro tempo se si seguono le vicissitudini di questo terzo millennio. Identifico così questo mio dire:
L’essere umano è dentro alla sua caverna, scura forse con qualche incisione rupestre sulle pareti per darsi un certo tono. Un antro insomma primordiale, con acceso, il fuoco per scaldarsi un po’ per stemperare il freddo che lo circonda.
Il suo sguardo volge verso l’uscita. All’esterno un ambiente inospitale al primo sguardo, misterioso, sconosciuto, pauroso anche, da scoprire e da affrontare. Deve uscire per necessità di sopravvivenza ma, la paura, il timore di ciò che non conosce lo percepisce in tutto il corpo.
Un viaggio interiore tra natura, pensiero e consapevolezza alla scoperta di sé stessi
Nel mezzo del cammin di nostra vita...
Ho “rubato” questa frase solamente per citare... l’im-portanza del camminare...
Perché il sentiero non è più, poi, così lungo ancora da percorrere...
Camminare è l’esercizio fisico più semplice che l’essere umano può esercitare.
Camminare e pensare/meditare è un binomio che aiuta molto. Si sta “riscoprendo” il camminare lento e il pensare mentre si cammina.
La filosofia di fondo di tra ragione, verità, sospetto e contraddizione
Certamente Sciascia è stato nella sua esistenza di uomo con una filosofia esistenziale tesa a “cercare la verità”, una verità non dogmatica ma con una visione laica, una verità sopra le parti e le cordate, tant’è che non esitò a mettersi in una linea di contestazione con l’allora protagonista del giornalismo italiano, Eugenio Scalfari, Direttore de La Repubblica, coniando quella frase nessuno è al di sopra di ogni sospetto.